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A lavoro in sneakers? Per Harvard è il segreto del potere

Una ricerca attesta la capacità del dress code informale di generare solide leadership

Pubblico e folla
 thinkstock

Matteo Renzi, Sergio Marchionne, Susanna Camusso e Mark Zuckerberg. Dal chiodo alla felpa, i quattro leader di successo hanno in comune la scelta di mostrarsi in occasioni pubbliche indossando look decisamente atipici. Che si tratti di inconsapevoli trascinatori di folle oppure di esperti manipolatori di linguaggi non verbali, oggi sappiamo che anche l’originalità ha un peso rilevante nell’affermazione del potere. Lo chiamano Red Sneakers Effect, Effetto Scarpa da Ginnastica Rossa, e rappresenta l’indice di impatto positivo di un look anti-convenzionale sull’uditorio in termini di trasmissione di qualità necessarie alla leadership.

Una recente ricerca condotta da un team di ricercatori dell’Harvard Business School, Francesca Gino, Silvia Bellezza e Anat Keinan, e pubblicata sul Journal of Consumer Research, ha misurato l’urto dell’abbigliamento informale sulla percezione degli osservatori. Risultato? Se il dress code originale si esprime in un ambiente condiviso con codici estetici standardizzati, per esempio un meeting di lavoro, e viene riconosciuto come espressione di una libera scelta, quindi intenzionale e non frutto di incuria, è capace di influenzare positivamente l’opinione degli osservatori conferendole valori come autonomia, indipendenza e elevato status quo.

Questo in controtendenza con la comune convinzione che l’abbigliamento esteriore debba necessariamente uniformarsi alle regole non-scritte ma percepite come conformi ai diktat del gruppo sociale: pena l’esclusione e il giudizio negativo degli altri sulla propria persona. E’ il motore del conformismo che fa per esempio scegliere grandi brand universalmente riconosciuti come perno intorno al quale costruire il proprio look.

Il Red Sneakers Effect dimostra che in alcuni contesti è il soggetto capace di dimostrare, con la scelta di un abbigliamento anti-conformista, una felpa invece del completo, la volontà di spezzare i codici estetici e sopportare il peso della diversità, a essere interpretato come depositario di competenza e capacità di comando. Secondo la ricerca l’abilità di creare valore a partire dal look sportivo sarebbe possibile specialmente nelle società di stampo occidentale, dove l’individualismo e l’indipendenza sono qualità collocate al vertice della piramide delle virtù indispensabili per ottenere successo nella vita. Ecco spiegato, forse, il look fuori dalle regole di alcuni protagonisti della scena globale.

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