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Eco-fashion, dalla tappezzeria dell’auto alla passerella

Ford realizza il primo abito prêt-à-porter confezionato riciclando i tessuti utilizzati per gli interni delle auto

Ford Design Challenge abito di Amandah Andersson
Courtesy of Ford Motor Company
Vestiti che nascono dal bacino più impensabile e distante dall’universo fashion ovvero quello del settore meccanico votato ad una forte impronta sostenibile. E’ il caso di Ford Motor Company che ha di recente collaborato in occasione della Hong Kong Fashion Week con alcuni designer emergenti per creare un abito dalla forte impronta green.

La sfida lanciata dalla casa automobilistica è stata quella di riunire alcuni tra i più talentuosi designer europei ed affidare loro il compito di disegnare un abito partendo dai tessuti riciclati dei modelli Mondeo e Kuga. T-shirt, giacche, abiti completi, la fantasia unita alla penuria, genera da sempre soluzioni imprevedibili e originali. 

La mano maggiormente creativa è stata quella della stilista svedese Amandah Andersson che ha realizzato una tunica in tinta chiara e colorata dal profilo rotondo e giocoso. La Ford Design Challenge è stata promossa da una partnership benefica tra Ford Motor Company e Redress. L’iniziativa rispecchia l’impegno che il colosso di Deaborn (Michigan, Usa) ha preso da alcuni anni nella ricerca di materiali sempre più sostenibili e verdi per la produzione aziendale. Fin dal 2011 è infatti attiva l’unità operativa di ricerca e sviluppo di materiali ecosostenibili da impiegare a bordo dei veicoli.

E con alcuni risultati già commerciabili. Infatti all’interno della nuova Mondeo e della nuova Kuga i pannelli porta sono costruiti attraverso l’impiego di plastiche con il 50% di kenaf. “La Ford Design Challenge – ha commentato Christina Dean, fondarice e CEO di Redress – è un’eccellente dimostrazione di come il design possa sposare la causa della sostenibilità ponendosi come esempio di lungimiranza sia per l’industria delle auto che per quella della moda“. E nemmeno le auto insomma saranno più le stesse.