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Tangeri, venti di novità

Chic e cosmopolita, la città è al centro di grandi investimenti. La casbah è uno straordinario mix di antico e moderno insieme, tra cafè dal fascino liberty e vecchie case trasformate in boutique hotel.

Tangeri panorama dalla Casbah
© Alessandra Gesuelli

Cambia tutto a Tangeri. La  città sta vivendo una seconda vita. A cominciare dalla sua casbah. Restaurati gli antichi palazzi e trasformati in boutique hotel, rinnovate piazze e vicoli, sta diventando la nuova meta chic del Marocco. Sono lontani i tempi in cui questo luogo del Mar Mediterraneo evocava pericoli e aveva una pessima fama: terra di nessuno per ogni genere di traffico.

A iniziare il cambiamento è stato il giovane re del Marocco Mohammed VI che ama molto la città e ha spinto per  attrarre investimenti. Oggi la baia e il fronte del porto sono interessati da massicci cambiamenti che stanno modificando in modo forse troppo radicale la linea della costa. Il progetto più importante, Tanger Med, vedrà la nascita di un nuova area portuale e una marina per gli yacht, il cui centro direttivo è progettato dall’archistar  Jean Nouvel. Gru e lavori in corso sono ovunque per realizzare nuovi complessi residenziali e turistici, in parte anche grazie agli investimenti degli Emirati Arabi.

Nel frattempo nella casbah si continua a respirare un’aria d’altri tempi. Questa parte della città  è oggi uno straordinario mix tra antico e moderno, di bohemienne e snob. Talvolta sembra di tornare ai tempi  della cosmopolita Tangeri, agli inizi del Novecento e fino alla fine degli anni Sessanta, prima dell’abbandono. Quando la città ispirava pittori come  Henri Matisse e scrittori come William S. Burroughs e Paul Bowles che qui realizzarono parte dei loro capolavori. Nella casbah, o nell’esclusivo quartiere residenziale appena fuori, hanno comprato casa designer di fama internazionale come Bruno Frisoni, direttore creativo di Roger Vivier, o scrittori come il francese  Bernard-Henri Lévy che ha acquistato  una abitazione vicino al mitico Café Hafa, luogo preferito  negli anni Sessanta dai poeti della Beat Generation e perfino dai Rolling Stones.

Nei caffè si respira ancora un’atmosfera davvero unica come nel Café Central, nella piazza  del Petit Socco, che appare dal nulla dopo un dedalo di vicoli.  O di fronte al Cinémathèque de Tanger, edificio anni ’40 recuperato grazie a un attento restauro, simbolo della rinascita culturale della città. Altrettanto unici i nuovi esclusivi riad ricavati da antichi palazzi. L’ Hôtel Nord-Pinus Tanger  in Rue de Riad Sultan, propone eleganti suite, ciascuna con uno stile diverso e tutte decorate con pezzi d’artigianato a cominciare dalle ceramiche di  Fez, decorate a mano. L’hotel ha un ristorante di cucina marocchina con tocchi francesi, aperto anche agli esterni e due splendide terrazze che guardano sulla casbah e il mare.

Altrettanto fascino ha il Riad Tanja hotel. Ad attrarre è soprattutto il ristorante gestito dallo chef Moha Fedal, principale esponente della nouvelle cousine marocchina. Al centro dell’area shopping, proprio dietro al Grand Socco, l’Hotel El Minzah è un bell’esempio di restauro di una casa tradizionale. Le stanze si affacciano in parte sul fresco patio bianco. Ha anche una spa e una piscina, ora in fase di risistemazione. E’ inoltre la base ideale per un giro di acquisti. Per tessuti e antichi gioielli berberi uno degli indirizzi più classici è Boutique Majid, su tre piani in Rue les Almouhades, 66. Tra i più ricercati  La Galerie Tindouf, che propone bei pezzi d’antiquariato e d’arredo in  Rue de la Liberté 72.

Indirizzi utili
www.visitmorocco.com
www.nord-pinus-tanger.com
www.riadtanja.com
www.elminzah.com
www.boutiquemajid.com

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