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Book Bar e Book Crossing: i libri si leggono cosi

I libri non solo continuano a godere di ottima salute ma sono anche creatori di mode e di ultime tendenze: ecco i migliori Book Bar italiani

Cappuccino con libro
© www.caffeletterarioroma.it

Li hanno dati per spacciati, “morti che camminano”, reperti preistorici, e invece i libri non solo continuano a godere di ottima salute ma sono anche creatori di mode e di ultime tendenze, evergreen con nessuna prospettiva di rottamazione.

A dimostrarlo sono almeno due tendenze che già da un paio d’anni si stanno diffondendo nelle metropoli di tutta Europa e in Italia, che hanno come protagonisti proprio copertine e contenuti: chi non ha mai sentito parlare di book crossing? Questo fenomeno, nato nel 2001 da una romantica idea dei coniugi Ron e Kaori Hombaker, si basa sulla condivisione di storie e romanzi tra lettori che non si conoscono – e che probabilmente non si conosceranno mai – lasciando in giro per il mondo – su un tavolo di un bar, su una panchina, alla fermata di un autobus…- il libro che hanno letto in modo che possa fruirne qualcun altro.

Grazie al book crossing con un po’ di attenzione è facile imbattersi in volumi che sembrano dimenticati per sbaglio e che invece sono le “porte” di ingresso per un universo infinito di scambio culturale. Non solo, ma attraverso il sito www.bookcrossing-italy.com è possibile rintracciare il percorso di un libro condiviso e seguirne virtualmente ogni spostamento. La verità è che il fascino della lettura non ha scadenza e difficilmente ce ne separeremo perché un libro non è solo un libro ma un momento da vivere, da soli o convivialmente, di felicità o di tristezza, serio o divertente, riflessivo o evasivo…una magia che si ripete ogni volta che lo apriamo.

Ma il tempo di questi tempi sembra andare sempre più veloce per questo sono nati nuovi spazi dove eludere la dura regola della modernità. Sono i book bar, rivisitazione degli antichi caffè letterari da cui è partita tanta storia, luoghi spesso di design dove conciliare una buona lettura con un aperitivo, un té, un pranzo o una cena gustosi. L’origine non poteva che essere a stelle e strisce – con il The Library Café di New York – ma ormai anche qui ne esistono numerosi perché l’idea piace, anche a pubblici differenti.

Nella Capitale per esempio sono diversi i locali che coniugano i piaceri del palato con quelli del cuore e della mente: c’è l’ampio open space di Biblocaffé (via Ostiense) con grandi poltrone da salotto e i 2.500 libri ereditati dalla Biblioteca Ostiense dove bere e mangiare anche ascoltando concerti dal vivo, c’è la Libreria del Cinema (a Trastevere) fornita di sceneggiature famose e meno famose del grande schermo e di vini d’annata, c’è lo spazio al Teatro Quirino che di giorno invita a rilassarsi con una tazza di caffé e assaporando testi teatrali, e ancora il Book à Bar nel quartiere universitario di San Lorenzo e il Café Fandango in centro (Piazza di Pietra).

Ma ci sono anche il Caffé degli Atellari nel cuore di Milano e il Caffé Letterario in Via Solferino, il Mood a Torino (con 3 locali in diversi punti della città), il Malgiocondo di Palermo e Intra Moenia di Napoli; solo per segnalarne alcuni. Bar alla moda da frequentare soli o in compagnia, dove cercare titoli non sempre reperibili o solo uno spazio in cui accoccolarsi per leggere qualche pagina di un libro che non riusciamo ad aprire a casa; ma anche locali dove stuzzicare o mangiare, bere e rilassarsi, sentire la musica o sprofondare nel silenzio. Perché qui l’importante non è come lo fate ma cosa fate.

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