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Coworker: il lavoratore nomade

In una società sempre più globale ed informatizzata anche l’ufficio si smaterializza. A “La Cantine” di Parigi nasce il primo”coworking” francese: sale ufficio in affitto che garantiscono l’incontro e lo scambio tra professionisti del web.

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Co-working, ovvero, lavorare assieme. L’idea nasce negli Stati Uniti, ma fa subito breccia nel cuore della Parigi che lavora. Un concetto semplice, eppure fortemente innovativo: si tratta della condivisione temporanea di spazi in cui lavorare e, se possibile, collaborare. Un  ritrovo sociale di web-professionisti che lavorano da casa, o che viaggiano molto e finiscono col rinchiudersi nell’isolamento autistico del proprio pc. 

Oggi i lavoratori indipendenti del web, che siano programmatori, designer, blogger, disegnatori, consulenti di marketing o lavoratori cognitivi, costituiscono quella fascia di potenziali precari che ha bisogno di una forte rete di solidarietà e di scambio per potersi sostenere e per usufruire degli strumenti necessari a questo tipo di lavoro. Il coworking riduce visibilmente i costi, rende più flessibile il lavoro ed incoraggia scambio, cooperazione e creatività.

Per soddisfare queste esigenze a Parigi è nata "La Cantine" un moderno locale situato al numero 12 della Galerie Montmartre, all’interno del suggestivo Passage des Panoramas, una delle gallerie coperte ad uso commerciale costruite agli inizi dell’800 per spostarsi da un quartiere all’altro della città. L’accesso è situato all’altezza del civico 151 di rue de Montmartre. Dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, sono a disposizione tre sale: un open space collettivo con 14 postazioni, un ufficio con 14 postazioni individuali e  un accogliente spazio caffè, aperto e gratuito, con una decina di tavolini; in tutte le sale è a disposizione un accesso wi-fi con connessione a fibra ottica. I prezzi per la singola postazione, considerati gli standard di Parigi, sono decisamente popolari: l’accesso per una giornata intera è di 10 euro, 7 per mezza giornata. C’e inoltre la possibilità di affittare intere sale, o pagare un forfait per un maggior numero di entrate.

A questi servizi si aggiunge una ricca ed interessante programmazione che prevede dibattiti e presentazioni di progetti nell’ambito dei media sociali, della cooperazione e dello sviluppo sostenibile. I promotori di questa idea si ispirano all’immagine mitica dei caffè parigini di inizi ‘900: luoghi come Saint Germain des Prés e Montparnasse, dove artisti ed intellettuali si riunivano per mettere a frutto la propria creatività, in un ambiente a metà strada tra lavoro e convivialita’.

Si contano oggi un centinaio di coworking sparsi in più di 30 paesi. In Italia il neonato "Cowo", di origini milanesi, si sta velocemente espandendo in altre città della penisola. Molte imprese hanno capito il potenziale di questo tipo di lavoro e, sconfessando le vecchie teorie del lavoro piramidale, stanno favorendo questo metodo nella speranza di incentivare la creatività dei propri impiegati. La rete rimpiazza così il tradizionale lavoro in ufficio, sviluppando relazioni umane e professionali ed inaugurando una nuova modalità di lavoro che, almeno a guardare l’esperienza de "La Cantine", sembra essere realmente più stimolante e sostenibile.