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Hallstatt, il villaggio austriaco clonato dalla Cina

Il villaggio alpino di Hallstatt, Patrimonio Unesco, è stato replicato per intero in una località cinese

Villaggio austriaco
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Hallstatt è un paesino talmente pittoresco che l’UNESCO lo ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità, decine di migliaia di turisti lo visitano ogni anno per godere del panorama sul lago, aggirarsi nei viottoli tra le case con i tetti di legno, respirare a pieni polmoni l’aria alpina. Ai cinesi è piaciuto talmente tanto che non solo hanno deciso di andarci in vacanza, ma di ricostruirlo per intero in Cina! L’arte della replica costituisce una buona fetta dell’industria cinese, ma se di solito si tratta di borse e tecnologia, o di souvenir che inspiegabilmente in ogni parte del mondo portano l’etichetta Made in China, questa volta ci si sono messi architetti e paesaggisti a portare un pezzetto d’Europa in estremo Oriente.

Il villaggio (originale) di Hallstatt si trova in Alta Austria, sulle rive del lago omonimo. Oltre ad essere suggestivo per le sue case colorate con i tetti a punta, i balconi in legno intagliato, le chiese antiche, il panorama mozzafiato, Hallstatt ha un’importante eredità storica: è questo il luogo che ha dato il nome alla Cultura di Hallstatt, risalente all’età del ferro. Proprio nei suoi dintorni è stata rinvenuta una grande necropoli preistorica, la più grande testimonianza di questa cultura. Insomma i cittadini di Hallstatt ne hanno di motivi per essere orgogliosi del proprio paese, e difatti non hanno per nulla apprezzato l’iniziativa cinese, soprattutto per il fatto che non era stata annunciata. Pare addirittura che frotte di ‘spie’ si mimetizzassero con i turisti mentre prendevano nota, fotografavano, studiavano i dettagli del paesino per creare il progetto cinese.

Ovviamente non è bastato il disappunto austriaco a fermare il progetto, ed ecco che dal 2012 l’Hallstatt cinese, situata nella provincia di Guadong, è aperta al pubblico. Secondo l’agenzia Reuters, la sua edificazione è costata 940 milioni di dollari, scenario alpino incluso: non si è badato a spese. Gli edifici sono stati copiati con precisione millimetrica, colombe e cavalli da traino sono stati importati per dare quel tocco in più di ‘antica Europa’, il municipio, la chiesa, tutto sarebbe replicato alla perfezione, se non fosse per il cielo ingrigito dalle industrie poco lontane che non ricordano esattamente le azzurre cupole alpine.

Se questa notizia vi fa rabbrividire, c’è da dire che non è la prima volta che le bellezze dell’Europa vengono copiate altrove nel mondo: saprete che esiste una Venice (Venezia) a Las Vegas, con tanto di gondole, in Giappone c’è un parco a tema che replica Huis Ten Bosch, villaggio olandese. Ma la Cina sembra avere una vera e propria fissazione con le repliche europee: la Reggia di Versailles, la Tour Eiffel, il Campanile di San Marco, ma anche cittadine intere della Provenza, Oxford, la gettonatissima Toscana. Sono talmente tante le copie cinesi da essere considerate un vero e proprio ‘fenomeno architettonico’, che Bianca Bosker, senior editor all’Huffington Post, ha raccolto in un interessante libro intitolato ‘Original Copies’.