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Sulla via (italiana) del tè

British, giapponese, cinese, marocchino: dove immergersi nel rito del tè, in Italia

teiera

Le giornate fredde chiamano a gran voce il conforto di una bevanda calda e rilassante. La tradizione del rituale del tè è, in diversi paesi, una preziosa eredità millenaria: pensate al Marocco, al Giappone, dove si beve a qualsiasi ora del giorno e si offre agli ospiti, alla Cina o al più classico (per gli europei) tè delle cinque inglese. Se amate la bevanda dalle mille proprietà e il rituale vi affascina, ci sono anche in Italia dei luoghi dove immergersi nell’aroma della tradizione.

In Giappone il tè è una vera cerimonia, da officiare con gesti rituali e strumenti appositi come il colino in bambù. A Vicenza la maestra giapponese Makiko Wakita tiene dei corsi per officiare la cerimonia del tè (rigorosamente verde, non zuccherato), vero e proprio rito sociale. Nella sua abitazione la maestra ha ricreato una casa del tè tradizionale dove svolge le cerimonie e insegna l’antica arte nipponica. A Roma c’è Urasenke, fondazione internazionale che porta nelle maggiori città del mondo la storia e l’arte del tè giapponese; sempre nella capitale potete prendere un tè indimenticabile presso il Giardino del tè, dove è possibile assistere alla lettura delle foglie infuse che gli anziani giapponesi praticano per prevedere il futuro, oltre che acquistare diverse tipologie di tè verde.

Rimaniamo in Asia per scoprire un’altra cultura millenaria del tè, quella cinese, da molti considerata la culla della produzione di queste magiche foglioline. In Cina non c’è un tè, ma almeno cento variazioni! A Roma esistono diverse sala da tè cinese, tra cui Fiordite (fornito di infusi da tutto il mondo) e GreenT. A Milano invece potete provare Chà Tea Atelier, dove si tengono anche interessanti corsi di degustazione.

Se vi affascina di più lo stile marocchino di servire la bevanda, aromatizzato alla menta, nei piccoli bicchieri di vetro e versato dall’alto (si arriva anche a 40 centimetri), diversi hammam lo offrono dopo i trattamenti. Si tratta solitamente di un tè verde cinese – spesso il gunpowder – in cui vengono immerse foglie di menta e molto zucchero. Tra i centri a Milano dove, oltre al benessere dei trattamenti rilassanti viene offerto il tè tradizionale (e magari con dolcetti) c’è l’Hammam Kef, a Brescia c’è Hammami, a Monza Le Spa Berbère.

Infine, quello che per noi europei è più familiare è forse il tè inglese, nero e con aggiunta di latte, da prendere alle cinque del pomeriggio accompagnato da biscotti al burro. Non si tratta di una tradizione del tutto british, difatti la pianta del tè viene conosciuta solo intorno al 1650 grazie alle colonie (Isole Britanniche inizialmente, poi India, Macao, Cina), ma viene subito apprezzato e fatto proprio dai sudditi di sua maestà. Il vero rito dell’afternoon tea si può vivere a Roma nella celebre Babington’s  a Piazza di Spagna, fondata nel 1863 da due signore inglesi. Mentre a Milano è l’Hotel Principe di Savoia ad offrire un’indimenticabile tè a merenda.