Ha smesso di calcare il parquet da 11 anni ma non ha ancora appeso le scarpe al chiodo. Anzi, non pago di averne vendute nel 2013 per un controvalore al pubblico di oltre due miliardi di dollari (Fonte: SportsOneSource), Michael Jeffrey Jordan in arte Air, probabilmente il più grande giocatore di basket di tutti i tempi, dopo la pallacanestro ed in aggiunta a baseball, corse automobilistiche (i.e. Nascar), boxe e football, veste ora anche il running. E se con le nuove Flight Runner, in vendita da maggio a 110 dollari, Jordan punta ad ampliare il target dei suoi estimatori sportivi fino a ricomprendere anche gli appassionati di corsa più esigenti…
…con il concept store Flight23, inaugurato lo scorso febbraio a New York in partnership con Footaction (Foot Loacker Inc.), “His Airness” alias “Sua Altezza” Michael si affranca parzialmente da Nike consacrandosi definitivamente come marca o, meglio, griffe di riferimento dello sportswear tout court. Pronto ad insidiare presto competitor della moda del calibro di Prada e Givenchy, tanto nel mercato delle sneaker di lusso quanto in quello dell’abbigliamento.
A trent’anni di distanza dal suo esordio in Nba (i.e. National Basketball Association) del 26 ottobre 1984 con i “suoi” Chicago Bulls ma, soprattutto, undici anni dopo il suo abbandono del 16 aprile 2003 con i Washington Wizards, l’idillio di Jordan con Nike non si è mai rotto.
Suggellato sin dall’85 con il lancio delle mitiche Air Jordan in livrea bianco, rosso e nera – le prime “firmate” dal campione per il colosso di Beaverton (Oregon, Usa) -, il rapporto tra la star e il suo pigmalione si è rafforzato anno dopo anno, evolvendo da mera sponsorizzazione da 500.000 dollari per stagione a vera e propria consulenza stilistica da 75 milioni di dollari di royalty l’anno (Fonte: Forbes, 27 febbraio 2014).
In particolare, depositario di valori positivi e universalmente riconosciuti quali sono, tra gli altri, lealtà, correttezza, dedizione e passione, è un po’ come se Jordan riuscisse a riversare tuttora sui prodotti che si fregiano del suo logo esclusivo – il cosiddetto “jumpman” – tutta la verve agonistica ed il talento naturale che hanno caratterizzato la sua eccezionale carriera sportiva.
Da qui la scelta di Nike di dedicargli in partnership con Footaction un intero store monomarca ubicato tra la 7a e l’8a Avenue a New York City, a due passi dal Madison Square Garden, la “Scala del basket mondiale”. Pilota di una catena di negozi destinati a diffondersi nei prossimi mesi in tutto il nord America, Flight23 aspira a diventare nell’immaginario collettivo la residenza newyorchese della cosiddetta Jordan Family, una sorta di community o, meglio, di famiglia allargata comprendente, oltre a Michael ed agli atleti testimonial della sua collezione (sono oltre una ventina quelli che militano al momento nella sola Nba), tutti coloro i quali si riconoscono nel bel gioco e nell’autentica passione per lo sport senza distinzione di età, genere e razza. E, comunque, senza troppi romanticismi nostalgici.