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Violenza sulle donne, quasi 17 miliardi il “costo” del silenzio

La prima indagine nazionale sulla spesa economica e sociale degli abusi a pochi giorni dalla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Violenza sulle donne

Il femminicidio è un dramma che misura la temperatura della disuguaglianza all’interno della società civile, e in Italia, il “costo” annuale della violenza sulle donne, 16,7 miliardi di euro, è l’equivalente di una strage in cui perdono la vita 11.000 persone o di 3 manovre finanziare.

Foto: SERVONO ALTRI UOMINI PER DIRE ‘NO’ ALLA VIOLENZA

Questo il dato che emerge da “Quanto costa il silenzio“, primo studio italiano sui costi economici e sociali degli abusi sulle donne, realizzato da Intervita Onlus con il Patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità, e presentato giovedì 21 novembre a Roma. Un parametro di indagine, che aggiunge all’istanza di giustizia sociale e di tragedia umana incalcolabile, una dimensione finanziaria accurata, al fine di stimolare le sinergie di tutti gli attori in campo in una lotta senza confine alla piaga della violenza sulle donne.

E’ un fenomeno strutturale non emergenziale – dichiara Valeria Fedeli, Vice Presidentessa del Senato intervenuta durante la conferenza stampa di presentazione dello studio – per contrastarlo dobbiamo agire sul linguaggio, sugli stereotipi e sulla rappresentazione femminile dei media”.  L’indagine stimola un approccio di intervento trasversale, che parte dall’analisi del femminicidio come condizione che attraversa la cultura, la società e anche l’economia, in nome di una disparità dei diritti che poggia sulla negazione della libertà di una donna di scegliere per sé la propria vita e il proprio ruolo. Lo Stato spende ogni anno 1,8 miliardi di euro per fornire servizi sanitari, sostegno psicologico, farmaci e altro ancora alle vittime di violenza. 604 milioni di euro sono invece gli effetti moltiplicatori di mancata produttività e 14,3 miliardi è il costo derivante dai danni umani emotivi e esistenziali.

Sono numeri da capogiro, ma essenziali per progettare le politiche di intervento in un paese, che fino ad oggi, ha potuto contare solamente su statistiche imprecise ma ugualmente preziose, spesso portate avanti attraverso l’instancabile lavoro delle volontarie delle Case delle Donne e dei Centri antiviolenza. E mentre si avvicina la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si moltiplicano le iniziative a sostegno della giornata di sensibilizzazione. Parte infatti la campagna “Servono altri uomini” con i volti del cinema italiano impegnati a dire no contro gli abusi sulle donne, e lo spettacolo teatrale Ferite a morte di Serena Dandini, sarà a New York presso l’Onu il 25 novembre, tutti insieme per urlare basta.