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Che maschi!

Sole a picco sulla settimana della moda maschile, una torrida Milano ha accolto stampa, buyer ed appassionati per presentare il guardaroba del maschio della primavera/estate 2009.

Emporio Armani

Arrivano i nuovi maschi, dunque, che non hanno paura di osare ed apparire, sempre più edonisti e vanitosi. Scoprono le gambe con short, svelano la schiena con grandi scolli, lasciano intravedere il busto grazie a maglie trasparenti; alcuni più sportivi altri rigorosamente classici, dall’informale all’elegante passando per l’esotico. Sicuri di sé, si accessoriano con maxi borse, occhiali da sole, ma anche borchie, fiori e peluches. Ve li presentiamo…
Un maschio tosto l’uomo di Gaetano Navarra indossa morbidi bermuda, pantaloni classici a vita alta, felpe che si trasformano in chiodi, quelli tipici degli anni Ottanta, giubbotti doppiopetto, trench in cotone. Ama le borchie tanto da utilizzarle per felpe, camicie, cappellini, pantaloni. Ma non manca di delicatezza, e dipinge a mano fiori di pesco e farfalle sui capi. Uomini che si nutrono di colori esaltanti, acidi, fluo quelli di Costume National, indossano giacche doppiopetto o dal taglio classico, fluide e morbide, gilet zippati, giubbotti e soprabiti dal sapore tecno-sartoriale che giocano con le trasparenze. Non mancano gli short a mostrare le gambe dell’uomo nuovo. Particolari le cinture di glitter o di gomma fluorescente.
‘Classici stropicciati’ per l’uomo Burberry , lui preferisce pantaloni con gamba affusolata, oppure con la vita arricciata, camicie a strati, cardigan e maglieria con scollatura bassa che lasciano intravedere i pettorali. Gli abiti sartoriali hanno spalle cascanti e maniche corte, a volte increspati, le stampe sono con motivo pioggia o tipiche delle vecchie cravatte inglesi. Molti dettagli sono realizzati all’uncinetto, colli e polsini in contrasto. Carlo Pignatelli porta in scena un nuovo smoking interamente realizzato in neoprene, il materiale solitamente utilizzato per le mute da sub. Il suo uomo indossa completi giacca e pantaloni arricchiti da cravatte o papillon, a volte abbina aderenti bermuda che fasciano la coscia. I colori sono netti, si gioca con il nero e il bianco, ma anche con il grigio, l’ametista e il topazio. Alternanza tra lucido e opaco.
Donatella Versace sfila la cravatta all’uomo, e accosta la giacca alla t-shirt. Lei che in precedenza sosteneva Hillary Clinton, ora si schiera con Barack Obama al quale toglierebbe, appunto, solo la cravatta e gli dedica la collezione. Guarda verso gli Stati Uniti, Mrs Versace dunque, per creare un’idea di maschio che non ha bisogno di mostrare i muscoli per affermare la propria potenza. D’altronde lui, forse, dominerà il mondo. Al via quindi un maschio classico ed informale, che accosta la giacca con la t-shirt di seta dalle nuance tenui, completi gessati con righe deliranti, pantaloni resi lucidi dal silicone, camicie in tulle.
Rende omaggio ad Alain Delon l’uomo Missoni e ai ragazzi che negli anni ’70 frequentavano Saint Tropez. Al via maglie patchwork, completi di lino, mocassini con le frange e bermuda colorati. Cp Company, invece, crea un nuovo tessuto, il Nylon-carta che utilizza per i suoi leggerissimi e super tecnici giubbini. L’arte è di casa nella collezione Jil Sander le giacche sono divise da blocchi di colore a portare alla mente le tele del pittore olandese Mondrian, importante esponente del movimento artistico De Stijl. Dolce&Gabbana, invece, porta in passerella l’uomo in pigiama, ma sartoriale, il loro è un maschio rilassato, certo, ma attento ad ogni minimo dettaglio.
Forme comode e leggere per la collezione di Romeo Gigli che punta sulla semplicità, le giacche si nutrono di lavorazioni virtuosistiche creando effetti ottici e tattili stranianti, i rever sono larghi e addolciti, molti bianchi, beige e blu, ma anche grigio e giallo.
Sono sobri, rigorosi, per niente sciatti ed anche un po’ cattivelli gli uomini di Emporio Armani in tutta risposta ai tempi che corrono, secondo Re Giorgio, infatti, c’è bisogno di rigore, c’è bisogno di disciplina, ‘la gente è in balia dei bulli’ dichiara. Al via un uomo affascinante, tosto, che indossa bermuda e giubboni, gilet sul petto nudo, pantaloni ampi ripresi sul fondo, ma anche sportivi e tecnici. E poi parka, trench, tute di neoprene per sfidare le onde con le proprie tavole da surf. Molto blu, sia opaco che lucido, alternato a grigio e lampi di bianco.
S’ispira ai rom, Wivienne Westwood e li fa sfilare sulla sua passerella perché, dichiara la stilista, è un popolo meraviglioso ma non capito, da qui la protesta dell’assessore comunale Tiziana Maiolo che da sempre si occupa di integrazione dei nomadi “la Westwood ha un’idea romantica degli zingari, se vuole l’accompagno io in un campo rom”. In scena ragazzi dai capelli lunghi, a volte sdentati, sbruffoni e super fascinosi, indossano maglie casual, pantaloni fascinati con le bretelle, una sorta di gentlman randagio che abbina diversi colori e ama le stampe floreali.
E’ un neo-hippy l’uomo di Roberto Cavalli che non ha paura di sfilare in vestaglia con stampe accese e selvagge. E’ esotico, si nutre di foto di animali scattate dallo stilista durante i suoi viaggi, indossa caftani molto ampi, maglie di bounquet floreali, collane di perle da vero esploratore, ma la notte indossa l’elegante nero.
Non è da meno Salvatore Ferragamo, anche lui guarda verso mondi nomadi, un nuovo maraja il suo uomo con collane di perle e di stoffa, camicie ricamate, pashimine. Viaggio verso l’India, un maschio elegante. Nella foresta approda anche l’uomo di Frankie Morello, con tanto di tigri e leoni posti sui capi, ma è un uomo sportivo che ama il rugby e indossa blouson da boxe con peluches di animali sulla spalla, bomber in pitone spalmato, completi caki.
Elegante e sobrio l’uomo di Gianfranco Ferrè, il cui guardaroba è disegnato da Giovanni Vidotto, si va dai toni neutri del grigio a quelli della sabbia, nappe oliate e leggere, completi sportivi in nylon, divise monocolore.