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La fabbrica dei falsi

RomaEuropaFakeFactory: una piattaforma per riflettere sul diritto d’autore e per liberare l’arte attraverso il remix e la manipolazione

RomaEuropaFakeFactory

Sono rimasti pochi giorni per partecipare al RomaEuropaFakeFactory, una competizione che non mette in palio premi e non prevede né vincitori né vinti, ma semplicemente si offre come piattaforma creativa attraverso la quale artisti visivi, scrittori e musicisti possono mettersi in mostra e, soprattutto, condividere le proprie opere. Condizione fondamentale per partecipare al concorso è che l’opera sia realizzata attraverso la manipolazione di opere pre-esistenti.

Il progetto RomaEuropaFAKEFactory nasce da una iniziativa di Freedom to Remix, promossa da Art is Open Source (nelle persone di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico) e da Marco Scialdone. Scialdone, Persico e Iaconesi hanno deciso di realizzare un concorso parallelo al RomaEuropaWebFactory (che si è concluso nel Maggio 2009) per sollevare la questione dei diritti d’autore e della gestione delle politiche culturali, e hanno utilizzato la parola inglese fake, falso, per indicare l’atto di falsificazione come processo creativo. 

Attraverso una serrata attività promozionale che ha avuto il suo culmine a Marzo con una conferenza al Senato della Repubblica Italiana, gli organizzatori del REFF hanno attuato una vera e propria azione di contaminazione culturale ottenendo dalla Fondazione Romaeuropa Festival una revisione del regolamento del concorso, che originariamente prevedeva la cessione dei diritti d’autore alla Fondazione stessa. Si gioca in questo ambito il diritto alla libera creatività che  non può andare di pari passo con gli stretti vincoli della proprietà intellettuale.

Il RomaEuropaFakeFactory nasce dunque come concorso ‘deviante’, diversificato, ma anche come opera aperta di net.art e come comunità digitale. Si può partecipare con opere che appartengono ad una delle sei categorie previste. Oltre alle classiche sezioni quali videoarte, architettura, musica e letteratura se ne aggiungono due speciali: GIFart e Law Art. Per GIFart si intende quella pratica, tipica dei primi anni di diffusione del web che consiste nel creare gif animate per promuovere eventi o per dare forma ad un proprio avatar. La sezione dedicata alla GIF art, scrivono i curatori del concorso, nasce con l’intento di promuovere una pratica che può essere considerata un filone dell’“Arte Povera” cyberpunk. La sezione “Remixing the Law” offre invece a tutti gli esperti del settore legale, la possibilità di immaginare un ordinamento giuridico visionario rimescolando in un cocktail creativo le leggi attive fino ad oggi nel campo del diritto d’autore.

I lavori pervenuti tramite il sito www.romaeuropa.org verranno valutati da una giuria di critici e dal pubblico della rete. C’e’ tempo fino al 21 Giugno per entrare a far parte della comunità dei falsi. 

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