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Opinioni che contano: blogger Vs giornalisti

Non sono solo giornalisti ad avere voce in capitolo alle sfilate. I blog stanno diventando fonti sempre più autorevoli

Front row sfilate di New York
AP

Forse il loro nome non è ancora abbastanza famoso da creare scompiglio alle sfilate con un solo battito di ciglia, probabilmente la loro fama non è ancora abbastanza autorevole da decretare il successo o il fallimento di una collezione, ma i blogger presenti alle sfilate ormai contano tanto quanto i giornalisti. È una vera e propria battaglia combattuta a suon di portatili, smart phone, tablet e ogni tipo di device che possa garantire l’immediatezza della pubblicazione. La recensione delle sfilate newyorkesi è divenuta una vera e propria gara di velocità, e, soprattutto, un argomento su cui hanno voce in capitolo giovani blogger che di esperienza giornalistica spesso hanno poco o niente. Ma hanno intuito, sanno esprimere le loro idee in modo accattivante e soprattutto velocissimo, creando una spietata competizione con chi, bloc notes alla mano, segue le sfilate come inviato da qualche testata giornalistica. E se gli stilisti si inchinano di fronte Anna Wintour, spietata direttrice di Vogue America, hanno di sicuro un occhio di riguardo per Tavi Gevinson, 13enne divenuta un’autorità in materia fashion grazie al suo blog Style Rookie. Senza dimenticare Bryanboy, Scott Shuman, Tommy Ton, giovanissimi critici di moda che godono addirittura dell’onore di sedere accanto alla signora Wintour durante alcune sfilate.

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