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Pistoletto. Il DNA del Terzo Paradiso

Un’opera complessa e coinvolgente di Pistoletto, in mostra a Catanzaro

Michelangelo Pistoletto

La quinta edizione di Intersezioni  – tra arte contemporanea e archeologia – al MARCA di Catanzaro, viene celebrata da un’opera imponente di Michelangelo Pistoletto. La complessità dell’installazione fa sì che l’esposizione venga “divisa” in due spazi, come era già accaduto l’anno scorso per la personale di Dennis Oppenheim: oltre che al MARCA, l’opera di Pistoletto verrà esposta al Parco Archeologico di Scolacium. In particolare, negli spazi museali saranno proposte le celebri opere dell’artista, con un ampio panorama della sua ricerca artistica, mentre nel sito archeologico si troveranno tre installazioni appositamente create.

“I temp(l)i cambiano – Terzo Paradiso”, “Love Difference – Le sponde del Mediterraneo” e “Il DNA del Terzo Paradiso” (da cui il nome dell’intera esposizione) sono le tre tappe che delineano un unico discorso all’interno del Parco. Il concetto di fondo è l’arte intesa come possibilità per far riflettere e cambiare il mondo, in cui il lato estetico non gioca un ruolo predominante, almeno nelle intenzioni.

La prima installazione consiste in un enorme tempio – cinque metri di altezza – costituito da scarti di elettrodomestici, posto, in maniera dissacrante, all’interno della celebre basilica normanna di Santa Maria della Roccella, a voler evidenziare l’importanza del riciclo dei rifiuti nella nostra vita odierna. La seconda installazione è formata da 68 grandi pietre incise di colore blu, rappresentanti il bacino del Mediterraneo con i paesi che si affacciano su questo mare, simbolo del prolifico incontro tra culture diverse. L’ultima installazione è fortemente simbolica: posta nel Foro romano, oltre 100 metri di lunghezza divisi in tre grandi cerchi, in cui quello centrale simboleggia un ventre materno, pronto ad accogliere il seme del cambiamento, il felice incontro tra mondo naturale ed artificiale.

La voce roca di Gianna Nannini sottolinea il concetto dell’installazione: il suono della parola “mamma” da lei pronunciato come una nenia risuona tra le forme dell’opera. Ma le opere esposte sono molte e arricchiscono il Museo e il Parco, in un dialogo vivo con il luogo. La mostra, curata da Alberto Fiz, è grandiosa ed evocativa, ripercorre la carriera dell’artista ed evidenzia quanto sia ancora oggi un artista capace di stupire e coinvolgere.

Dal 24 luglio al 3 ottobre 2010
MARCA – Museo Delle Arti Catanzaro
Via Alessandro Turco
Catanzaro
Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 21,30
Ingresso libero

Per ulteriori informazioni:
www.museomarca.com

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