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Tessitura Mauri

La Tessitura Mauri spa fondata nel 1962, fondata dal Francesco Mauri e dal figlio Giorgio, con sede a Mariano Comense, nel cuore del distretto tessile comasco, produce fodere per abbigliamento di alta qualità

Intervista a Mario Contu – Tessitura Mauri Spa

La vostra azienda realizza fodere per l’abbigliamento con destinazione uomo, donna e bambino. Quali sono le fasi e i tempi per la realizzazione un prodotto
“L’azienda è di 30 persone, abbiamo uno stabilimento, tessitura, magazzino e una partecipazione in una struttura di tintoria con altre aziende che si occupano sempre di fodere. Tutto ciò che vendiamo è prodotto da noi. Siamo verticalizzati, si parte dal filo per poi passare alla tessitura, alla tintura e al finissaggio, i tempi sono di circa 5 settimane”

Rispetto al mercato globale, l’artigianato può essere ancora competitivo?
“Competitivo in quanto riesce ad essere creativo, bisogna essere disponibili alle novità, flessibili, oggi c’è una contrazione del mercato, soprattutto interno, perché il mercato estero essendo più grande da maggiori possibilità, c’è comunque molta concorrenza”.

Qual è lo scenario attuale
“Lo scenario è drammatico: contrazione dei consumi, aumento dei prezzi, problemi finanziari da parte della clientela, una situazione che richiede molta attenzione. Non è più come in passato quando si potevano fare programmi a lungo termine, ora è un lavorare a volte anche settimana per settimana se non giorno per giorno, dobbiamo prevenire, stare in contatto con il mercato partecipando alle fiere, essendo competitivi come qualità e prezzo e quindi stimolare il mercato dell’abbigliamento”

La concorrenza è soprattutto asiatica?
“Si, la Cina è una spina nel fianco, noi siamo un settore medio alto, mentre la Cina ha un livello basso rispetto ai nostri tessuti, sia per quanto riguarda la fibra sia per il livello finito, noi vendiamo se un cliente decide di comprare la nostra fodera per costruire un capo, il problema è che da loro comprano un capo già confezionato. Ormai è tutto delocalizzato,  la destinazione per la lavorazione effettiva quasi mai è in un paese dell’unione europea piuttosto lo è in Cina, Bangladesh, India, Nord Africa, questo è il cambiamento che c’è stato”

Ci sono problemi di vendita anche con le firme di lusso?
“Purtroppo si, gli stilisti ci chiedono cose innovative, di fantasia, ma alla fine devono stare attenti ai prezzi anche loro”

In questa situazione, pensa che il Made in Italy abbia un futuro?
“Il made in Italy è garanzia di un impegno costante per creatività e qualità, purtroppo ultimamente si è snaturato questo concetto, per chi ci crede, come noi, è pegno di classe e di passione e si spera che resista nel futuro, bisogna difenderlo con le unghie e con i denti”