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La rivoluzione di Valentino

In scena una collezione che vuole cambiare l’alta moda dall’interno, tornando a privilegiare la manualità piuttosto che l’ostentazione

Valentino autunno inverno 2012 2013
Foto @ AP

Sul finale delle sfilate parigine arriva la sorpresa di Valentino: i due stilisti a capo della maison, Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli reinventano lo stile della maison. Non lo stravolgono, ma dal barocco passano ad una classicità più lineare, dal color carne virano verso tonalità notturne. “La couture non è ostentazione, è cultura del fare” afferma Pier Paolo Piccioli, sottolineando come la manualità debba essere al centro dell’attenzione, per cambiare l’alta moda dall’interno, tornando al suo carattere di unicità.
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Sono anni in cui si è perso il significato della moda couture, e Valentino vuole fare la sua personale rivoluzione per ritrovarlo. Ecco che l’importanza della manualità si ritrova nei ricami micro di perline jais colorate (trovate in un laboratorio di Lesage, uniche al mondo), nelle incrostazioni di organza sugli abiti in pizzo, nelle cappe corte di cashmere double, negli abiti crêpe plissé, nei ricami che riprendono l’albero della vita.
La palette cromatica corrisponde all’eleganza Valentino per eccellenza: il blu notte, e la sua antitesi, il rosso emblema della maison, ma anche il verde e color carne.

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