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Sculture di luce al Fuorisalone

La luce è grande protagonista al Fuorisalone, e non parliamo solo di lampade o piantane: le installazioni luminose sono opere magiche e poetiche

Installazione Hyundai
Installazione Hyundai

La luce non si manifesta al Fuorisalone solo sottoforma di lampade e sospensioni: sono diverse le installazioni e gli allestimenti luminosi che la rendono vera protagonista. Spazi che si trasformano, che cambiano forma e volume grazie a giochi di luce ed ombra, progetti che vengono valorizzati dal giusto apporto di illuminazione: via Tortona e i suoi cortili, vicoli, appendici e continuazioni offrono imprevisti spettacoli di lighting.

Presso il Temporary Museum of New Design, i giochi di luce abbondano. A cominciare dall’esposizione curata dallo studio turco Demirden Design e organizzata dalla Istanbul Mineral Exporters’ Association (IMIB): Bathing in Light esplora le pietre naturali della Turchia e le loro caratteristiche. Le opere in mostra su una superficie di 900 metri quadrati si focalizzano sul marmo, e su come questa materia si sia sempre combinata concettualmente ad elementi come acqua e luce, simboli di purezza. Nelle opere di sei designer come  Doriana  e Massimiliano Fuksas (dall’Italia), Melkan Gursel-Murat Tabanlioglu (Turchia), Alisan Cirakoglu (Turchia), Mathieu Lehanneur (Francia), Dice Kayek (Turchia) e Arik Levy (Francia) le superfici marmoree, lisce e riflettenti, raggiungono il massimo splendore quando raggiunte da acqua o fasci di luce.

Addentrandosi in Superstudio Più, sempre presso il Temporary Museum of New Design, si scopre un’installazione estremamente ipnotica: Kaneka presenta Infuse, un’opera creata con pannelli OLED. progettata da un giovane talento emergente, l’arch. Chikara Ohno, in collaborazione con il rinomato lighting designer Izumi Okayasu e dalla textile designer Yoko Ando, questa installazione mostra come condizioni diverse di luci caratterizzino un ambiente in modo radicale. Salendo da scalini in uno spazio scuro, ci si trova di fronte ad una sorta di ‘paesaggio’ luminoso, ma dove la luminosità è soffusa e in continua trasformazione.

Una particolarissma messinscena che gioca con le forme della natura e, naturalmente, la luce, è l’esposizione di Beau&Bien, in cui la designer Sylvie Maréchal ha preso spunto dal film Avatar per creare dlele lampade che rispettano l’ambiente e ne imitano le sembianze. Ecco che la poesia si fa design con una magica gabbia di luce dalla quale vola via uno stormo di uccelli di luce, che si vanno a posare sull’albero della luce. Tutte le lampade sono in Porcellana di Limoges , vetro  soffiato a bocca,  pasta di vetro, realizzate dagli artigiani francesi per una firma 100% Made in France.

Uno spettacolo di luci, laser e media interattivi è quello creato da Hyundai, che con la Fludic – Sculpture in Motion (nell’immagine) si avvicina di un ulteriore passo al mondo del design. Anche qui è la natura ad ispirare, e l’effetto magico di gocce d’acqua che diventano scultura è davvero incantevole, il metallo liquido che diventa automobile ha un che di poetico. Ancora, ultra-suggestiva la ‘camera magica’ allestita da Melogranoblu, che si illumina e colora in modo poetico anche grazie alla collaborazione con Specchio Piuma. Luce e vetro creano una sorta di vortice luminoso, amplificati dal riflesso sulla parete a specchio che confonde lo spazio e crea una sorta di magica illusione. Infine, presentando la plafoniera per illuminazione Inples Design ha allestito in modo molto suggestivo uno spazio dove luce e musica accolgono in un ambiente di ombre e riflessi, nel nome del risparmio energetico – solo ed esclusivamente LED – e del contrasto tra tradizione e modernità, tocchi fashion e naturalezza. "Esprime una chiara idea di lusso tecnologico, rivoluziona la filosofia del concetto di illuminazione, fa intelligente dentro quello che è bello fuori".