Pubblicato il

Sebastião Salgado racconta la verginità del mondo

Esposte a Roma, presso il Museo dell’Ara Pacis, 243 fotografie dell’artista brasiliano che raccontano i luoghi puri del globo

Sebastião Salgado
AP

Terra è un’espressione che evoca unità e spesso suggerisce l’idea che non ci sia niente da scoprire rispetto a ciò che l’umanità conosce, esplora e spesso distrugge. “Genesi. Fotografie di Sebastião Salgado”, che inaugura oggi al Museo Ara Pacis di Roma, è invece un ritorno, un abbraccio, una riflessione sui ritmi frenetici della vita contemporanea e la successiva indicazione di una via per un futuro armonioso in equilibrio con la natura.

Il noto fotografo brasiliano Sebastião Salgado, ha viaggiato attraverso i cinque continenti toccando gli angoli remoti del globo; le foreste tropicali dell’Amazzonia, la bollente Africa, le isole Galapagos, le popolazioni indigene dell’Amazzonia brasiliana e quelle delle foreste equatoriali del Congo, scoprendo sistemi vergini e innocenti che chiedono di essere preservati come tali.

La mostra raccoglie una moltitudine di scatti, tutti in bianco e nero divisi per le mete dei reportage: il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia, il Pantanàl. Sono scenari ricchi di una potenza vibrante, di speranza e di uno sguardo acuto che guarda agli oggetti ritratti collocandosi sullo stesso piano contemplativo e interattivo, nella finale scoperta, secondo le parole del fotografo che: “Questo mondo è vivo”.

E allora, con un punto di vista immerso nei ritmi della natura e dell’uomo, in simbiosi con essi, i soggetti straordinariamente assumono caratteristiche antropomorfe. Le montagne diventano profili corrucciati, gli animali possiedono movenze e gesti umani e le tribù danno senso al loro mondo attraverso le stesse strutture conosciute. Ovvero, essi cercano l’interazione con il gruppo, il riconoscimento e aspirano alla sopravvivenza. Un ritratto antropologico del pianeta, un forte impegno nel preservarlo: “… esiste una grande porzione del mondo, ancora integra, allo stato della Genesi, e volevo mostrare quanto proteggere questa parte sia fondamentale per tutti noi”.
 

Potrebbe interessarti