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Nepal, trekking con l’immondizia

Al fine di salvaguardare il suo splendore, tutti gli appassionati d’alpinismo che intendono scalare l’Everest, sono tenuti ad attenersi a nuove regole, pronti a dimostrare una coscienza ecologica raccogliendo i rifiuti.

Trekking Everest
Courtesy of©Daniel Prudek/iStock

Uno degli obiettivi dei grandi appassionati di trekking è senza ombra di dubbio il Nepal là dove si trova l’Everest, la montagna più alta del globo che, con i suoi 8.848 metri, rappresenta una sfida che in molti voglio affrontare. Il percorso è impegnativo ma realizzabile tanto che sono sempre più coloro che desiderano spingersi oltre ai propri limiti per salire fino al tetto del mondo avvolti da scenari mozzafiato, paesaggi e bellissimi monasteri in grado di rendere un’avventura un’esperienza di vita.

Era il 29 maggio 1953 quando Edmund Hillary e Tenzing intraprese, per la prima volta, la scalata verso la vetta: a distanza di decenni le sue orme sono state seguite da migliaia di persone che vogliono provare questo brivido adrenalinico percorrendo la traversata che dalla Valle del Khumbu conduce fino al Campo Base dell’Everest, presenze che però si sono rivelate fortemente nocive per l’ambiente dimostrando inciviltà tanto da lasciare sul tragitto contenitori di plastica e corde, bombole d’ossigeno e di gas per cucinare, lattine di birra; inoltre sul tragitto si trovano anche cadaveri umani dei più sfortunati che non sono riusciti a portare a termine la loro missione, corpi che, date le basse temperature, non si decompongono.

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Visto e considerato il grande afflusso turistico che interessa quest’area, le autorità nepalesi hanno dovuto prendere delle misure drastiche tanto che, a partire dal mese di aprile, tutti gli alpinisti ed i trekker che intraprendono la grande salita, sono tenuti a prestare il proprio contributo riportando a valle almeno 8 chilogrammi di spazzatura oltre ai propri rifiuti; qualora le normative non venissero rispettate, sono previste multe e ripercussioni sul piano penale.

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C’è da ricordare che, ogni spedizione, prevede un deposito economico di 4 mila dollari, cifra che verrà restituita solo ed esclusivamente nel momento in cui verrà verificato il corretto comportamento dei partecipanti. “L’Everest è già una vera e propria discarica, noi vogliamo assicurare che ogni spedizione rispetti le consegne del governo e non abbandoni più i rifiuti“, ha dichiarato Purna Chandra Bhattarai, del Ministero del Turismo

Si tratta di misure di emergenza che sono state adottate al fine di tutelare l’ecosistema himalayano e ridurre così l’impatto ambientale delle missioni alpinistiche che hanno offuscato l’immagine di quello che dovrebbe essere un vero eden ma che, di fatto, è stato trasformato in una vera e propria discarica.

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