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Torino, l’invasione degli ultratatuati

Per tre giorni, da venerdì 19 a domenica 21 settembre, Torino diventa la “Capitale del Tatuaggio”, grazie alla nuova edizione di Italian Tattoo Artists

ITALIAN TATTOO ARTISTS 2013
Foto Stefano Guastella
Per tre giorni, da venerdì 19 a domenica 21 settembre, Torino diventa “Capitale del Tatuaggio”. Duecento fra i migliori studi italiani e tatuatori si sono dati appuntamento al Palavela, in via Ventimiglia 145, per la nuova edizione di Italian Tattoo Artists, l’ormai famosissima kermesse dedicata alla creatività sulla pelle. Che quest’anno sarà ancora più grande, colorata, maestosa ed internazionale. 
 
Sempre più deciso il ritorno alla tecnica dell’Old School, quella dei marinai e dei soggetti navali che hanno segnato gli inizi di questa lunga storia. Tatuaggi semplici e immediati, un po’ vintage, ironici e sensuali, soprattutto se realizzati sulle caviglie o vicino al seno. Per i “veterani” e i bisognosi di novità, arrivano i tatuaggi effetto 3D: disegni visionari o realistici che, come un quadro di Escher, sembrano condurre in una dimensione parallela. Poi ci sono i tattoo fluorescenti, visibili solo al buio sotto le luci stroboscopiche dei nightclub e delle discoteche, segno di riconoscimento del popolo della notte.  
 
Novità assoluta di questa edizione sono invece gli ospiti stranieri – Miguel Angel Bohigues, Samuel Sancho, Javi Moreno, Ruben Ruitz e Josu Franch – cinque famosi tatuatori spagnoli, artisti d’eccellenza della scena internazionale. Tanti gli eventi collaterali, come performance live, body painting, contest di freestyle, che contribuiranno a rendere l’Italian Tattoo Artists ancora più trasgressivo, più originale e provocatorio. Spazio anche, ovviamente, alla musica, con concerti e dj-set a cura di famosi speaker radiofonici.
 
Dopotutto se una volta erano simboli di guerrieri, poi divennero i segni di marinai e galeotti, oggi i tatuaggi sono diventati sinonimo di tendenza e, a volte, di stile. In Italia un milione e mezzo di persone hanno almeno un tattoo, di cui il 60% uomini concentrati nella fascia fra i 16 e i 36 anni. Peccato che poi, a distanza di anni, un italiano su tre decida di rimuoverlo con il laser. Poco male: per un tatuaggio che se ne va, un altro potrebbe arrivare. 
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