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Vero o sintetico? Il dilemma dell’albero

L’albero di Natale a minor impatto ambientale possibile? Difficile a dirsi, ma qualche accorgimento green si può prendere

Abete
thinktock

L’albero di Natale tradizionale è, a rigor di tradizione, un abete. Tuttavia, se vogliamo prendere in considerazione il fattore ecosostenibile, tra abete vero e abete sintetico qual è l’albero più green? La questione non è facile da risolvere, le scuole di pensiero sono molteplici, ma in entrambi i casi si può scegliere la strada di minor impatto ambientale, vediamo quale.

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Infatti, se da un lato l’abete sintetico lascia tutte le conifere al loro posto e non interferisce con le foreste e gli ecosistemi, dall’altro è realizzato in plastica, materiale dall’altissimo impatto ambientale, sia per la produzione che per lo smaltimento. La strada green però c’è, ed è rivolgersi a ditte che realizzano alberi in plastica o altri materiali riciclati; in alternativa, scegliere alberi di design realizzati con carta, legno, vetro o qualsiasi altro elemento. Inoltre, seppur di plastica, l’abero artificiale ha il vantaggio di durare una vita, o quasi, e utilizzarlo anno dopo anno significa in un qualche modo ‘ripagare’ la natura del danno che le abbiamo fatto per produrlo.

D’altra parte un albero vero, un abete o un pino, ha un certo impatto ambientale dovuto al suo taglio, ma ci sono diverse accortezze da prendere per rendere questo ‘sacrificio’ non vano. Innanzitutto, accertarsi della provenienza: esistono alberi di Natale che provengono da conifere certificate Pefc, organismo che attesta la gestione sostenibile delle foreste, in cui per ogni albero tagliato ne viene piantato un altro. Oppure, scegliete alberi che vengono da coltivazioni specializzate, ossia da vivai che li piantano appositamente per le feste (e quindi non provengono da boschi). Terza opzione, è quella di scegliere i cosiddetti ‘cimali’ o punte, ossia cime, rami, sommità di grossi alberi che sono state potate per manutenzione, in pratica si tratta di ‘scarti’ della normale gestione dei boschi: facili da reperire nelle regioni montuose e ricche di foreste, si trovano anche presso aziende specializzate (in ogni caso informatevi sull’origine). Questi ‘cimali’ si possono tranquillamente ripiantare in vaso pur essendo senza radici.

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Altra importante questione è trattare bene l’albero vero, in vista della sua nuova piantumazione a fine feste: mettetelo nel vostro giardino, donatelo ad associazioni, a scuole, a giardini botanici, oppure lasciatelo in un grosso vaso ad abbellire il vostro terrazzo. Attenzione però al rimboschimento fai-da-te, potreste creare degli scompensi nell’equilibrio naturale locale, se non siete esperti non improvvisatevi botanici. Per non farlo soffrire dovrete comunque accontentarvi di metterlo in casa solo all’ultimo minuto (3 o 4 giorni prima di Natale al massimo) se si tratta di un abete che proviene da foreste, mentre può stare direttamente in casa se è nato in un vivaio, per evitargli shock climatici. Ricordatevi di abbeverarlo e non caricatelo troppo di decorazioni, soprattutto è assolutamente vietato spruzzare la neve artificiale che danneggerebbe gli aghi. Mettetelo lontano da fonti di calore e in un luogo luminoso, e godetevi il profumo silvestre che si diffonderà per la casa.