Malmo è una piccola città, accogliente e ricca di attrazioni, che ne fanno una meta molto visitata in Svezia. Dallo scorso ottobre, poi, ha una caratteristica in più: quella di ospitare un museo piuttosto particolare. Si tratta del Disgusting Food Museum, e già il nome dice tutto. Si possono infatti scoprire i cibi più disgustosi del mondo. Questo a sottolineare il fatto che le differenze culturali tra un paese e l’altro generano grandi differenze culinarie.

Cosa si trova nel museo del cibo disgustoso di Malmo

Sono esposti 82 piatti, acclamati in alcuni paesi ma che provocano brividi di disgusto in altri. Infatti è una sensazione puramente soggettiva quel che piace e quel che non piace. Ad esempio, il pesce in decomposizione per molti è davvero disgustoso ma in alcuni paesi è una prelibatezza. Sfilano poi l’aringa svedese fermentata, il pene crudo di bue, una cavia arrostita che viene servita in Perù, il durian, un frutto asiatico che puzza. E ancora l’hakar, ovvero uno squalo marcio che si consuma in Islanda. O il nostro casu marzu, il formaggio sardo infestato dai vermi che strisciano vivi e vegeti e che vengono mangiati insieme al formaggio.

L’ideatore di questo museo è lo psicologo statunitense Samuel West. Personaggio che vuole mettere alla prova i suoi visitatori. A causa dell’odore forte, molti reperti sono chiusi addirittura in barattoli ermetici. Il museo di Malmo è il primo di questo tipo, dove è possibile vedere, annusare e in alcuni casi anche assaggiare prodotti particolari che arrivano da tutto il mondo. Il messaggio che vuole passare è il fatto che ci sono cibi a cui numerose popolazioni non sono proprio abituate. Ma che incontrano invece particolare apprezzamento in altre, che magari sono agli antipodi del mondo. Per questo, a seconda di chi lo visita, il museo dei cibi disgustosi potrebbe anche diventare il museo delle prelibatezze.

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