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Anturio, identikit di una pianta molto decorativa

I consigli degli esperti per curare e coltivare questa pianta dai bellissimi fiori colorati

anturio
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La forma è molto particolare, i colori scintillanti, e il livello di difficoltà nella coltivazione minimo. Nel linguaggio dei fiori è simbolo di amore e passione, e viene usato anche per esprimere stima e rispetto. Ottime ragioni per far entrare l’anturio nella propria casa, dando un tocco di allegria al verde domestico, o per regalarlo a qualcuno di amato. Viridea ci aiuta a conoscere meglio questa pianta, e ci svela alcuni segreti per mantenerla rigogliosa.

Come prendersi cura dell’anturio

Appartenente alla famiglia delle Aracee, l’Anthurium ha origine nelle foreste umide dell’America equatoriale. Il nome deriva dal greco, e significa ‘fiore con la coda’ in riferimento alla sua forma. Le parti colorate non sono esattamente fiori, ma foglie (chiamate spate), mentre l’infiorescenza è lo spadice, quella parte che si erige, a volte a spirale, come una coda gialla. Come molte altre Aracee, l’anturio contiene cristalli di calcio ossalato, tossici se ingeriti.

Dal punto di vista estetico, la resa è molto elevata. Le foglie vivacemente colorate sono praticamente permanenti e si rinnovano con facilità se la pianta sta bene. Il più classico anturio ha le foglie di un rosso brillante, ma esistono anche versioni bianche, rosa, screziate. La crescita è lenta, perciò si può acquistare la pianta delle dimensioni desiderate senza temere che diventi troppo ‘invadente’. Inoltre, le foglie dell’anturio sono tra le migliori ‘assorbi inquinamento domestico’ del mondo vegetale, in particolare formaldeie e benzene.

E’ molto facile da coltivare, e lo possono fare anche i meno esperti. Tollera bene ambienti con scarsa luminosità, e richiede 15-20 °C di temperatura (minima 10 °C). Non teme comunque il caldo, purché sia in ombra e con elevata umidità ambientale. Richiede annaffiature regolari in estate e quando il riscaldamento è acceso, ma è sempre bene svuotare il sottovaso dall’acqua non assorbita dopo 15 minuti. Le foglie apprezzano una vaporizzazione di acqua (non calcarea, va bene anche quella piovana). L’anturio va concimato da aprile a settembre ogni 12-15 giorni, e da ottobre a marzo ogni 20 giorni. Ogni tanto, pulite le foglie con un panno umido per liberarle dalla polvere e ridare loro lucentezza. Inoltre, è bene recidere alla base gli steli di fiori e foglie secche.  Ma è importante farlo indossando dei guanti perché il lattice rilasciato dalle foglie può risultare fastidioso sulla pelle.

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