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Bangkok, il caos calmo

Megalopoli vitale e dinamica, Bangkok è una realtà sorprendentemente ordinata. Un viaggio nella città che non si ferma mai tra mercati, thai boxe, skytrain, tutktuk e vaporetti.

Bangkok night

Megalopoli vitale e dinamica, Bangkok è una realtà sorprendentemente ordinata. Un viaggio nella città che non si ferma mai tra mercati, thai boxe, skytrain, tutktuk e vaporetti.

Bangkok ha poco più di due secoli di storia. Potranno sembrare pochi ai fanatici dei lignaggi millenari cui quella parte dell’Asia abitua i viaggiatori. Sono invece sufficienti a farne una metropoli ricca di cultura, vitale più che mai. Due dati su tutti: dieci milioni di residenti, quattrocento templi. La capitale del regno Thai – stato sovrano che non ha mai conosciuto il vessillo di colonizzatori esterni – è un condensato di modernità e tradizioni. Retorica da brochure? Tutt’altro. Grattacieli e parchi, tuktuk e treni sopraelevati, street food e ristoranti fusion, bancarelle e centri commerciali. Ti aspetti che l’impasto di tutto questo crei una massa indistinta e confusa, anonima e rumorosa. Invece il traffico fila liscio, non tanti clacson o macchine in doppia fila. Lo skytrain sfreccia precisissimo e silenzioso, il caos calmo di Bangkok è frenesia vivibile.

Il primo impatto è lo stesso di Istanbul – anch’essa megalopoli con una grande via d’acqua in mezzo – viva e ordinatamente disordinata. Vaporetti e motoscafi percorrono il Chao Praya, arteria liquida su cui scorrono templi, fortezze e grattacieli. Da un lato l’enorme chinatown cittadina e i quartieri moderni, dall’altro i canali con le case in legno e le orchidee. Bangkok è una sorprendente galassia cui dedicare ben più delle poche ore quando si è in città di passaggio verso le foreste del nord o le spiagge del sud.

Guide e opuscoli forniscono la lista dei posti da vedere, è facile combinare la visita a molti di essi. Ma la capitale è un affresco totale, non ci sono solo i monumenti.  Ne tracciamo qualche linea. I mercati, innanzitutto: moderni templi dello shopping, o alveari che da decenni occupano ogni centimetro di marciapiede, sono veri e propri microcosmi animati e vitali da girare con calma. Girare, già. Ma come? Bangkok suggerisce e impone una selva di percorsi tra superstrade, vicoli e canali. Ecco dunque un breviario di come ci si muove nella città che non si ferma mai. Dopo il tramonto i neon sostituiscono il sole. Ci si può godere un giro in barca e scegliere il ristorante (o la bancarella) in cui mangiare. Oppure accalcarsi intorno ad un ring di muay thai ed assistere ad un vero incontro di thai boxe.