Convivenza: ovvero la meta che qualsiasi coppia in pieno stato di benessere sogna e immagina come traguardo ulteriore alla crescita in due.
Così dopo anni, oppure pochi mesi, in cui ognuno ha vissuto a casa propria, è arrivato il momento di dividere lo stesso tetto.
Eppure non tutto va come previsto. E la coppia, quando si affronta la convivenza, può diventare il luogo della solitudine e della sofferenza.
Succede che spostarsi di casa faccia sentire soli e sperduti. Come mai?
A rispondere è un articolo di Metro Uk.
Secondo il magazine i motivi sono molti.
Convivenza: perché ci si può sentire soli?
Il primo motivo è che se si passa dall’abitare con i propri genitori o con degli amici, alla vita di coppia, può effettivamente succedere di essere circondati da più quiete. Non ci sono più inquilini che sentono la musica alta o genitori desiderosi di compiacervi con qualche attenzione. Per questo il silenzio, la solitudine e la tranquillità possono avere un effetto spiazzante in un primo momento. Perché sono effettivamente una novità nelle abitudini.
Altro motivo è che il tempo con il partner è speso in maniera diversa. Prima della convivenza accadeva di darsi degli appuntamenti programmati e di condividere tutto il tempo con l’altra persona in maniera mirata ed esclusiva. Con la convivenza invece a volte si sta insieme passandosi accanto tra un impegno ed un altro. Questo può dare la sensazione di un indebolimento della passione. Invece è solo una delle tante facce dell’intimità.
Allora – se ci si sente soli dopo un trasloco – non è proprio il caso di buttarsi giù ma piuttosto di pensare a come gestire la situazione.
Per esempio è utile scrivere nero su bianco le proprie emozioni; in modo da dare loro un nome tenendo una sorta di giornale intimo dell’animo. Successivamente, solo quando le emozioni saranno più chiare, è opportuno parlarne con il partner cercando di capire i motivi di tanta sofferenza. Il silenzio può infatti solo portare a un allontanamento e a una solitudine maggiore, meglio evitare.