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L’orgoglio di Roberto

Restio alla pubblicità a pagamento il coiffer romano ha un solo biglietto da visita, le teste che pettina, siano di donne famose che di ragazze a un primo appuntamento.

Sabrina Ferilli
Courtesy of © Roberto D'Antonio

Roberto dAntonio, le acconciature come forma darte.
Ecco in sintesi come vede il suo lavoro uno dei più noti acconciatori della Capitale.
Tra le sue mani sono passati i capelli di moltissime attrici da Dalila Di Lazzaro, che per prima si fidò di lui, a Sabrina Ferilli a Mara Venier. Insomma, è lui il parrucchiere delle dive. E non della diva tiene a sottolineare Non sono il lacchè di nessuna attrice, ma il consigliere del loro stile.
E molto affezionato alle sue clienti famose: Sono i miei portafortuna.
Un vero e proprio vanto per questo artista del capello, che a 39 anni si divide tra due saloni, uno a Roma e uno a Firenze.
Il desiderio di diventare parrucchiere si era manifestato già da bambino, quando si divertiva a creare acconciature con le bambole che vendeva sua madre, attirato dai capelli posticci.
Erano per me irresistibili. Sarà stato per omosessualità latente o per talento naturale, chissà. Mi ricordo che andavo nel negozio di mia madre, e tagliavo i capelli alle sue bambole.
E il piccolo Roberto già da allora mostra il suo talento.
Per paura di essere scoperto li riattaccavo con lo scotch, anticipando lextention che va tanto di moda ora. Naturalmente quando la cliente prendeva la bambola si ritrovava i capelli in mano. E per me erano guai.
Oggi ricorda con tenerezza quegli episodi, spia di una grande voglia di emergere e di un estro non comune.
I suoi inizi risalgono a 17 anni fa dal parrucchiere della mamma a Nepi, dove è nato. Due anni dopo, a 14 anni, giunse a Roma e subito iniziò lavorare per vari hair dresser.
La fantasia è la sua arma vincente. Nonostante abbia lavorato in diversi saloni prima di mettersi in proprio non si è mai ispirato a nessuno se non a sé stesso. Non parla di maestri. Crescendo professionalmente si è limitato a eliminare ciò che non gli piaceva dalle persone con cui ha lavorato.
Ho tolto ciò che mi faceva male. Dice, manifestando in questo modo la sua sensibilità, che si riflette anche nelle sue acconciature.
Lapertura del suo primo salone risale a 10 anni fa, a Roma e da allora è diventato un nome noto a tutti. Nonostante non abbia mai fatto pubblicità.
Le teste delle donne che pettina sono il suo biglietto da visita. Un biglietto vincente.
Ma se entrate nel suo salone non chiedetegli cosa va di moda.
Tutto e niente vi risponderà.
Non esiste una moda da seguire, limportante per lui è che le donne siano curate. Seguo la moda e la sento molto, ma non la impongo alle mie clienti.
Il tipo di capelli, il clima, la situazione per la quale Roberto crea unacconciatura, sono tutti parametri che concorrono alla creazione di una pettinatura o di un taglio.
Sacrifica il suo stile per la soddisfazione delle sue donne, ma senza rimpianti e con orgoglio. Sempre rimanendo ancorato al suo credo che vuole la donna in ordine, tutti i giorni e mai eccessiva.
Come quando, ad esempio, gli offrirono di parlare delle acconciature di Capodanno al telegiornale, ma egli declinò.
Capodanno non è un evento. Un evento è pettinare una ragazza per una cena importante con il fidanzato.