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Magie di Natale sul Bosforo

Tra i bazar della metropoli d’Oriente più ricca di storia e romanticismo. Istanbul seduce a colpi di kilim e semit, con le luci e gli arabeschi delle moschee sul Bosforo che incantano la vista.

Istanbul
Courtesy of ©Istanbul Hotel Association

Straordinaria fusione di Oriente ed Occidente, Istanbul è tra le capitali europee più ricche di storia con un fascino intraducibile ma sempre vivo. Il periodo festivo può essere una buona occasione per immergersi in una dimensione forse inusuale per un rendez-vous dallo spirito orientale, ma di sicuro avvincente, in cui le tentazioni della mondanità sono fin troppo ostentate tra bazar e santuari della mercanzia dallo sconto facile, anche in vista dei giorni in cui lo shopping natalizio diventa una sorta di ossessione.

Ma sarà certo più piacevole lasciarsi perseguitare dalla mania del souvenir più originale e/o economico, accarezzati dai venti del Bosforo, cullati dalle litanie arabe e viziati dal semit (anello di pane cosparso di sesamo) e da altre leccornie della cucina turca. Passeggiando – kebab caldo alla mano – non è difficile scorgere immediatamente il volto moderno della città. Ai piedi dello scenario immutabile delle cupole e dei minareti, c’è il brulichio allegro e rumoroso del via vai metropolitano, il rimbombo sordo delle auto sulle vecchie strade selciate, l’andirivieni incessante dei battelli, i richiami dei venditori ambulanti si confondono con le sirene dell’affollato porto.

Se per il ritiro dell’anima ci sono le bellissime moschee e monumenti religiosi – imperdibile la Moschea Blu, Sultan Ahmet Camii, vero nutrimento per gli occhi con i suoi giochi di luci ed arabeschi – per l’immersione in tutti e cinque i sensi ci sono i coloratissimi bazar, c’è la strada degli orefici e quella dei venditori di tappeti, e c’è la Mecca dello shopping: il Gran Bazar (Kapali Carsi) dove si trova praticamente tutto in un labirinto di viuzze e strade con migliaia di botteghe, caffè, ristoranti in un trionfo di profumi, spezie e colori.

Spiccano su tutti gli articoli, i kilim e – per quanto si possa essere bravi ad evitarlo – difficilmente si scampa all’incontro ravvicinato con un venditore di tappeti. Il tipico tappeto turco (kilim) liscio e senza pelo ha una tradizione molto antica e si può rimanere inchiodati ore ad osservare le mille sfumature delle tele e le altrettante gesticolazioni del venditore che, nel frattempo, ti ha offerto un bicchiere di tè alla mela. Tra gli stuoli di tappeti, rivendicano attenzione anche gli altri tradizionali prodotti dell’arte e dell’artigianato turco: i piatti in ceramica dipinta, gli oggetti in rame e ottone battuti a mano, articoli di cuoio e pelle scamosciata, oggetti in onice e pipe in schiuma di mare.