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L’alta moda hippy di Patrizia Pieroni

A tu per tu con la creatrice della linea Arsenale, per un viaggio nella sua collezione e nel futuro dell’alta moda.

Patrizia Pieroni

Dopo le atmosfere sognanti e creative viste sulle passerelle parigine dell’alta moda, il testimone passa a Roma. Dal 27 al 31 gennaio, presso l’Auditorium Parco della Musica, si svolgerà la kermesse AltaRomAltaModa. Molti gli stilisti in calendario, tra cui Patrizia Pieroni con la sua linea Arsenale. Una donna eclettica, frizzante e decisamente fuori dalle righe!

Patrizia, parliamo della nuova collezione che vedremo sfilare tra pochi giorni sulle passerelle romane. Qual è l’ispirazione?

“La collezione prende spunto dagli anni 65’/’70. Ha un taglio hippy, di libertà, è un periodo che ho vissuto intensamente, non è un caso che io mi definisca ‘una vecchia hippy’. Tra l’altro credo che questo attuale, sia un periodo in cui si sta cercando una realtà di pace, una contestazione alle guerre, quindi tutto sommato se ci fosse un nuovo ’68 non sarebbe male. Anche se i giovani di oggi non sono come noi di ieri….”

E’ pur vero che in quel periodo, avete ‘bruciato’ tutte le tappe. Avete fatto tutto ciò che c’era da fare.

“E’ vero, dal femminismo alle manifestazioni contro le guerre, dai viaggi alle sperimentazioni con le droghe, anche se per quest’ultimo non è il mio caso”

Quindi, la sua è una donna libera che indossa ciò che desidera.

“Si, dal pantalone alla gonna, fino ai mini abiti, alcune cose sono ricamate, altre no. I tessuti sono particolari con delle mischie di ferro, di metalli, che conferiscono un’aria vintage, amo i tessuti vissuti e mi diverte l’idea delle stoffe croccanti".

Come sono i volumi?

“Molto semplici, ci sono gonne sforacchiate, da cui si intravedono pantaloni in georgette colorati in contrasto, volumi curiosi un po’ ripresi in basso a dare l’idea del baloon ma comunque rivisitato, ci sono anche pantaloncini a ‘zampetta’ di elefante”.

Le nuance?

“Per rimanere in tema, i colori sono LSD: acidi!”

Chanel a Parigi  ha fatto indossare alla sua donna delle ballerine: neanche l’ombra di un tacco. Le sue donne, invece?

“Sono figlie dei fiori e quindi camminano scalze con i piedi dipinti. Abbiamo fatto una ricerca molto interessante sui tatuaggi nel mondo”.

Cosa pensa che manchi nella moda attuale?

“L’auto ironia, gli stilisti si prendono troppo sul serio”

Ma gli abiti di AltaModa che fine fanno? Non crede che siano ormai troppo esclusivi e poco remunerativi per le Maison?
”Sono d’accordo, sono abiti troppo esclusivi. Per quanto mi riguarda creo un prodotto di nicchia, ma non perché lo deve indossare la donna ricca o la principessa. Le mie sono donne che lavorano, particolari, non è questione di ceti sociali”.

L’alta moda sembra resistere solo a Roma e Parigi, cosa ne pensa?
“A Parigi è alta moda vera, sono opere d’arte, vere sculture, è molto intellettualizzata basta pensare a John Galliano, inoltre è finalizzata a portare avanti un discorso di pret a porter, quella di Roma è finalizzata a se stessa. Ci sono grandi couturier, come Fausto Sarli, ma non vedo futuro per l’alta moda a Roma”.

E invece per il Made in Italy?

"Gli artigiani migliori ce li abbiamo noi, gli stilisti più all’avanguardia lavorano con l’Italia, non c’è Cina che possa abbatterci. Certo è una questione di costi, se il Governo tutelasse le categorie degli artigiani, i giovani talenti, sarebbe diverso. La forza dell’Italia è il turismo e l’artigianato ma non tutelano nessuna delle due cose. L’Italia invecchia e non ha entusiasmo, l’italiano è stato tramortito da questi governi, sono solo attenti alla poltrona e non scendono mai in piazza tra la gente, mentre Francia tutela maggiormente i suoi couturier”.

Ed infine, cos’è la femminilità per Patrizia Pieroni?

"Non è lifting né extencion… la femminilità è la testa delle donne”