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Work in the city

Direttamente dal Giappone arriva in Italia “Tokyo Style” (Planet Manga 2008), scritto e disegnato da Moyoco Anno. L’autrice si concentra stavolta sulla cieca ambizione delle donne in carriera.

Moyoco Anno

Torna in Italia, con un’altra irresistibile opera a fumetti, la mangaka più famosa del Giappone, Moyoco Anno. Una leggenda tra gli appassionati del genere. Il suo nome è sinonimo di uno stile moderno, capace di cambiare tono a seconda delle opere, restando inconfondibile, e di dettare legge nell’universo stilizzato e bidimensionale del Manga.

La sua ultima fatica “Tokyo style” (Planet Manga 2008) arriva nelle librerie italiane, dopo aver spopolato in patria con 1 milione di copie vendute, e subito conquista il mercato. La trama, suggerita dal titolo originale “Hattarakiman” (uomo da lavoro), racconta di una giornalista bella e rampante che dedica ogni fibra del suo essere alla propria redazione. Della sua vita privata, restano le briciole, condivise con un ragazzo affascinante, intelligente e schiavo del lavoro come lei. A ripagarla, il successo esibito sulle prime pagine del settimanale per cui perde pasti e sonno al fianco di una romantica kouhai (che nel sistema di personaggi-tipo significa ‘collega più giovane’).

Dopo una vita dedicata alla passione per i Manga, la 37enne è oggi l’indiscussa caposcuola della nuova generazione di mangaki. Nata a Tokyo il 26 marzo del 1971, debutta nel 1989 sulla rivista “Juliet” con “Separate girl friend”, che le conquista la fiducia dell’editore Kodansha. La sensei vanta  una folta produzione di fumetti che restituiscono, attraverso il caratteristico tratto moderno e graffiante, i tanti volti di una attualissima femminilità.

Da quello della donna di piacere, dipinto sulle pagine di “Sakuran Sakuran” (Kodansha, 2001-03) a quello della giovane aspirante modella di “Jelly Jelly Beans” (Kodansha 2005-06). Dal viso anoressico di Noko, protagonista di “Questo non è il mio corpo” (Shodensha, 2005), alle faccine fantastiche e disimpegnate della maghetta di “Sugar Sugar Rune” (Kodansha 2008). Tutti debitori della fama internazionale di “Happy Mania” (Shodensha 1996) che, raccontando le peripezie di una teen-ager alla ricerca del fidanzato ideale, consacrava una Moyoco 24enne (come il personaggio) all’attenzione degli anime-addicted italiani.

Persino suo marito, Hideaki Anno, è un mostro sacro dell’immaginario nippo-comics, regista di successi televisivi come “Evangelion” (1995-96) e “Fushigi no Umi no Nadia” (“Il mistero della pietra azzurra” 1990). Hideaki è inoltre protagonista, insieme alla moglie, di un manga da questa ideato e disegnato sulla loro vita di coppia.

Instancabile, prolifica e adatta a tutte le età, Moyoco è adorata dal pubblico soprattutto per i dialoghi ironici e sprezzanti richiamati da una matita ruvida che, tra note caustiche e leggere, resta fedele testimone del suo tempo.