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Sfila Parigi

Lusso, alta moda, classe e femminilità. A Parigi è in scena l’haute couture.

Giorgio Armani Privè

Parigi. Parigi da passione, Parigi d’amore, Parigi romantica, Parigi… haute couture. Si, perché la capitale francese in questi giorni è protagonista con le sfilate d’alta moda, con quegli abiti costosissimi, incantevoli, cuciti e realizzati su misura, quegli abiti destinati a principesse e first lady.

E proprio a queste ‘prime donne’ e non più alle dive del cinema, s’ispira Giorgio Armani per la sua linea Privè (foto). Al via quindi una moda meno esasperata, ma molto più chic e severa. Re Giorgio pensa a Carla Bruni Sarkozy, Letizia Ortiz, consorte di Felipe di Spagna, Michelle Obama, la moglie del candidato democratico in corsa per la presidenza americana, Ranja di Giordania, regina di indiscussa bellezza. Gli abiti proposti vantano una linea anni Ottanta ad assecondare donne con le forme, tailleur con cinture o pinces, fiocchi che spuntano ovunque e fungono da pochette, spille papillon, cinture. E poi trousse gioiello e borsette in coccodrillo con manico prezioso. Una nuova alta moda quella di Armani, una ‘presidential-chic’ che riscopre i pantaloni, morbidi e stretti alla caviglia, giacche che allungano la silhouette, cappotti regali, smoking in velluto.

Vere dark lady oniriche quelle di Christian Lacroix che amano mixare tessuti quali pizzo, raso, taffetas e indossare abiti mini con nuvolette di chiffon. Gonne e maniche ballon, velluti, damaschi. La sera esplodono i colori e l’abito rosso completamente drappeggiato è un vero incanto. Molta seta e pelliccia, velette e cappelli pazzeschi, mantelle di pizzo con cappuccio, calze piene di ricami, enormi gioielli in cristallo e corallo.

Sono sexy le donne di John Galliano indossano abiti couture ma in versione contemporanea, i bustier strizzano la vita, corpetti di vinile, gonne di crinoline, abiti dai tagli sartoriali, tessuti morbidi e drappeggiati. Molto bianco e nero lascia poi il posto a colori soffici come il rosa e il celeste, tripudio di gioielli a torchon e accenti punk sulle scarpe. In scena poi, un incantevole abito lungo, nero, dal drappo bianco asimmetrico che sembra sia stato un omaggio al primo vestito che Yves Saint Laurent disegnò per Dior.

La canna d’organo è il segno distintivo della collezione Chanel, segna il giromanica delle giacche, in vita l’inizio della gonna, la notte ispira ricami allungati. Le modelle sfilano con capelli alla Valentina di Crepax e cornici appoggiate sul volto quasi come fossero quadri. I lunghi abiti hanno le frange o, rigorosi, si stringono in vita con pinces tubolari. Molti colori metallici e severi come l’argento, l’alluminio, il nero, il piombo ma anche rosa e ciclamino. Le scarpe hanno tacchi in plexiglass. Stoffe peruviane coloratissime in cashmere per Givenchy, peli di yak e lama, giubbotti con inserti metallici, gli stivali arrivano fino al ginocchio.