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Coming of Age

Settanta opere, tra dipinti e sculture, in grado di rivelare i complessi e contraddittori impulsi che hanno spinto gli artisti d’oltreoceano ad adottare un’espressione “americana” che li identificasse.

Coming of Age

Coming of Age. Arte americana dal 1850 al 1950: il lungo viaggio intrapreso nel corso di un secolo dall’arte americana, passata tra 1850 e il 1950 da una rappresentazione letterale del particolare all’interpretazione astratta degli ideali universali.

L’esposizione che si snoda all’interno dei rinnovati spazi espositivi del museo veneziano, attinge esclusivamente dalla nota collezione della Addison Gallery of American Art, Andover, MA (USA), i curatori William C. Agee, docente di storia dell’arte presso l’Hunter College, CUNY, New York, e Susan C. Faxon, Direttore associato e Curatore della Addison Gallery, hanno scelto circa settanta opere, tra dipinti e sculture, in grado di rivelare i complessi e contraddittori impulsi che hanno spinto gli artisti d’oltreoceano ad adottare e ridefinire un nuovo linguaggio artistico, un’ espressione “americana” che li identificasse.

La mostra, che approda alla Collezione Peggy Guggenheim dopo le tappe del Meadows Museum di Dallas, in Texas, e della Dulwich Picture Gallery di Londra,  è organizzata dall’American Federation of Arts, New York e Addison Gallery of American Art, Phillips Academy, Andover, Massachusetts, dove è stata inaugurata nell’autunno del 2006, e resa in parte possibile dalla Crosby Kemper Foundation, Frank B. Bennett e William D. Cohan, con ulteriore supporto offerto da Philip e Janice Levin Foundation Fund, Collection-Based Exhibitions, dell’American Federation of Arts.

I nobili paesaggi della Hudson River School degli anni ’50 dell’Ottocento, in quanto incarnazioni dell’ottimistico nazionalismo della metà del secolo e dell’inizio di un linguaggio distintamente americano, costituiscono il punto di partenza di questa mostra.

Sul finire del XIX secolo, la pittura realistica americana che celebrava la forza della terra e dello spirito locali, coesisteva accanto ad opere che univano influenze impressioniste e post-impressioniste a una tendenza tutta americana a preferire lo specifico all’atmosferico. Al volgere del secolo si creò un insieme ancor più complesso di diversi impulsi artistici: da una parte vi erano gli artisti espatriati, quali John Singer Sargent e James McNeill Whistler, esperti protagonisti della scena artistica internazionale, che realizzavano opere d’ispirazione europea raffiguranti scene del Vecchio Mondo, e dall’altra gli artisti  della Ash Can School, tra cui Robert Henri, George Luks e John Sloan, che rappresentavano le strade polverose e gli edifici delle città americane, ma pur sempre con uno stile pittorico che alludeva alla tradizione europea. 

Nel corso dei primi decenni del XX secolo si assiste alla nascita del modernismo americano, che proclama New York, e non più Parigi, nuovo centro dell’avanguardia artistica. Quali propugnatori del modernismo americano, Stuart Davis, Man Ray e Patrick Henry Bruce definirono l’astrazione utilizzando audaci forme geometriche e colori per creare una visione americana che derivasse dal Cubismo europeo, mentre Arthur Dove e Georgia O’Keeffe, che insieme ad altri facevano parte del circolo di Stieglitz, optarono per forme e linee riduttive ai fini di creare un modernismo che mantenesse un legame con le forme organiche. Artisti come Charles Sheeler e Edward Hopper preferirono invece raffigurare scene che si ispirassero alla vita cittadina americana, creando così opere in grado di mantenere un legame con il modernismo. 

Nel corso degli anni ’30 del Novecento Josef Albers e Hans Hofmann, artisti di formazione tedesca, emigrarono negli Stati Uniti, giocando così un ruolo determinante nel far conoscere a una nuova generazione di artisti le idee di colore, forma, percezione e disegno che avrebbero nuovamente trasformato l’arte americana. I loro insegnamenti prepararono la strada per la comparsa negli anni ’40 di una nuova astrazione non basata sull’oggettività, caratteristica delle opere degli espressionisti astratti quali Franz Kline, Jackson Pollock, e David Smith. Nei lavori astratti e fortemente toccanti di questi artisti venne forgiata una nuova idea di arte americana, un’idea che ruppe il legame con le vecchie tradizioni portando l’arte americana al centro della scena internazionale.  

Nel corso degli anni ‘50 l’importanza di New York quale fulcro dell’arte internazionale crebbe grazie ad artisti quali John McLaughlin, Ad Reinhardt e Frank Stella.

Coming of Age. Arte americana dal 1850 al 1950 
28 giugno – 12 ottobre, 2008  
1948-2008  60° Anniversario della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia   
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