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Il ritorno delle locande post moderne

Una breve panoramica dei luoghi del turismo alternativo europeo. Dove poter riposare le stanche membra senza dover rinunciare al piacere dell’ospitalità ed al gusto della bellezza. Basta portieri automi, largo al calore degli ostelli. E’ questo il nuovo trend!

Ostello

Venti di crisi spirano di questi tempi, quindi per soddisfare i propri desideri bisogna ridimensionare le proprie aspettative. Ciò non vuol dire che dobbiamo necessariamente accontentarci; piuttosto dobbiamo rivalutare modi più semplici e, soprattutto, più economici per renderci felici. Se applichiamo questo ragionamento di “alta” filosofia orientale alle vacanze, la soluzione ai nostri problemi è riscoprire i campeggi, gli ostelli ed i bed and breakfast.

Basta con il classico albergo, demodè ed anche un po’ noioso; per non parlare dei villaggi vacanze, grotteschi enclavi di finto divertimento patinato, dove la sola sigla di accoglienza (con annesso balletto) dovrebbe far rabbrividire anche il vacanziero più sfrenato. Niente più fattorini e portieri, anche se incredibilmente simpatici come quello di “Four Rooms”; al loro posto piccoli edifici pieni di studenti, di viaggiatori ed avventurieri, una sorta di locande postmoderne.

Per questa serie di motivi abbiamo deciso di segnalarvi alcune strutture di accoglienza che con un occhio alla cortesia ed uno all’estetica, vi permetteranno di riposare comodamente senza temere per le vostre finanze. Iniziamo però il nostro tour degli “alberghi alternativi” d’Europa da una località marittima, per dare agli ultimi vacanzieri la possibilità di godere, ancora per un po’, il mare.

A Gaeta, una bellissima cittadina ricca di storia della costa pontina, c’è il Volver (www.volveragaeta.it), un ostello che non ha nulla da invidiare ai suoi compagni metropolitani. Dietro a questa struttura c’è una cura per i particolari (ogni stanza è arredata ispirandosi ad un pittore: Klimt, Mirò e Dalì, mentre il salone è in stile anni’50), ma anche il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, tanto da essere uno dei bed and breakfast consigliati dal Parco Regionale Urbano della Regione Lazio.

Per iniziare il nostro giro delle altre nazioni europee, potremmo fermarci all’ostello Ruthensteiner di Vienna (www.hostelruthensteiner.com). Se mai sarete ospiti di questa piccola struttura, potrete fare la conoscenza di Erin e Walter Ruthensteiner, due simpatici anziani che hanno realizzato il loro sogno di poter ospitare persone da tutto il mondo. Per usare le loro parole, questo ostello è il loro “lavoro d’amore”. Adorabili frikkettoni.

Proseguendo il nostro viaggio attraverso l’Europa incontriamo il Flamingo Hostel di Cracovia. Sito proprio al centro della città vecchia, epicentro culturale della città, ha vinto il premio come miglior ostello del 2007, competizione organizzata da hostelworld.com. La sua particolarità, è di avere come mascotte il fenicottero (in inglese “flamingo” vuol dire fenicottero) e di ispirarsi alle atmosfere kitsch tipiche di John Waters (regista di “Pink Flamingos”). In pratica una festosa tempesta di colori fluo.

Per quanto riguarda Berlino, una delle capitali europee della controcultura, la tappa obbligata è l’Alcatraz (www.alcatraz-backpacker.de), situato nel quartiere di Prenzlauer Berg, un colorito e graffitato ostello dai prezzi estremamente economici. A Parigi, centro della moda, un ostello non può apparire esteticamente sgradevole; perciò l’Oops! (www.oops-paris.com)e’ un ostello che punta molto sulla sua bellezza, sul suo design ultramoderno.
Non ci resta che augurarvi buon viaggio.