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Post Modern Baroque

La Phaidon Press dedica una monografia a Marina Abramovic, l’artista che ha rivoluzionato il mondo dell’arte con le sue performance e le sue visioni.

Marina Abramovic

Verso la fine degli anni ’60, l’arte performativa si impone nel panorama artistico mondiale. Dedicata totalmente alla materia da cui sorge l’opera, coinvolge anche il corpo stesso dell’artista che viene così ad essere soggetto ed oggetto dell’azione, strumento per plasmare la materia, ma anche materia stessa da essere plasmata.
Marina Abramovich, artista di origine serba (Belgrado, 30 novembre 1946), si è sempre interessata al lavoro sul corpo nell’arte visuale, sui suoi limiti e significati, sin da quando insegnava all’Accademia di Belle Arti di Novi Sad, all’inizio degli anni ’70. Se si parla di lei, viene subito alla mente la scioccante performance durante la quale poneva il proprio corpo a disposizione dei voleri del pubblico; o quella in cui bruciava le sue unghie e i suoi capelli all’interno di una stella fiammeggiante, simbolizzante il passato regime comunista. Tra le maggiori interpreti della body art o arte performativa, l’artista nel 1997 vince il Leone d’Oro alla 57esima Biennale di Venezia.
Grazie alla sua opera l’Abramovic diviene una delle figure cardine e rivoluzionarie dell’arte contemporanea. I suoi lavori sono esposti nelle collezioni permanenti dei più prestigiosi musei del mondo, tra cui il Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou di Parigi; il Stedelijk Museum di Amsterdam; ed il Moma (Museum of Modern Art) di New York.
All’opera ed alla vita dell’innovativa artista, la casa editrice Phaidon, specializzata in libri d’arte, dedica una approfondita ed esaustiva opera monografica a cura di Kristine Stiles e Chrissie Iles, con un’intervista di Klaus Biesenbach. Kristine Stiles, professoressa di Arte e Storia dell’arte alla Duke University in North Carolina, compie una panoramica dell’opera della Abramovic, che spazia dai primi anni di carriera a Belgrado fino ai suoi lavori e filmati più recenti. Chrissie Iles, curatrice del Whitney Museum of American Art a New York, si è occupata di commentare nel dettaglio la performance The House with The Ocean View, durante la quale la Abramovic ha trascorso dodici giorni all’interno di uno spazio confinato da pareti di plexiglass, in una galleria di New York.
L’intervista di Klaus Biesenbach, direttore e fondatore del Kunst-Werke Institute per l’Arte Contemporanea di Berlino, discute invece delle motivazioni e delle influenze dell’artista e del ruolo dell’arte performativa oggi. Ad integrare la dettagliata monografia alcuni scritti dell’artista, alcune interviste degli esordi, proposte di progetti mai realizzati e degli estratti di diario che forniscono uno sguardo d’insieme sul pensiero dell’artista riguardo all’arte, la performance e l’esperienza. La monografia si pone quindi come lavoro fondamentale per tutti coloro che si occupano d’arte o semplicemente apprezzano le creazioni di questa sorprendente artista.
Mostre e progetti futuri:
Marzo 2009 – " Marina Abramovic: Tha Artist is present " – Kunst und Ausstellunghalle der Bundesrepublik Deutschland, Bonn
13 settembre – 30 novembre – " Yokohama Triennale" – Yokohama, Giapponoe
26 ottobre – 6 dicembre – " 28th Sao Paulo Biennial" – Sao Paulo, Brasile
13 novembre – " Video Installations " – Mexico City, Messico
marzo 2010 – "Marina Abramovic: Tha Artist is present" – MoMA – New York, US
settembre 2012 – Opening of the Abramovic Foundation – Hudson NY, US

Marina Abramovic, Kristine Stiles, Klaus Biesenbach, Chrissie Iles, pag.160  € 39.95, Phaidon. www.phaidon.com