Pubblicato il

C.S.I. Bangkok

Pornthip Rojanasunand, la scienziata forense e attivista per i diritti umani più nota del sudest asiatico, continua le sue attività scientifiche in un paese in cui l’affermazione dei diritti umani presenta ancora molte zone d’ombra.

Pornthip Rojanasunand

E’ diventata nota in tutto il mondo nelle ultime settimane, in seguito alla morte in circostanze poco chiare dell’attore americano David Carradine in un albergo di Bangkok. La scienziata forense Pornthip Rojanasunand, è stata la prima a parlare di un gioco autoerotico  di cui l’attore sarebbe rimasto vittima. Particolarmente vistosa, ai limiti del punk, con una chioma rossa striata di varie sfumature e abiti e accessori eccentrici, sembra il personaggio perfetto per occuparsi della soluzione dell’enigma Carradine.

La dottoressa Rojanasunand dirige l’Istituto di Scienze Forensi thailandese, è autrice di libri e un’instancabile attivista per i diritti umani. Ha sconfitto il cancro e anche l’establishment thailandese, che vede la netta egemonia maschile nel campo investigativo. Nel corso della sua carriera si è resa già molte volte protagonista di indagini non particolarmente facili, che l’hanno portata spesso a scontrarsi con la famigerata polizia thailandese. Una delle sue prime vittorie, fu ottenere che le indagini sui crimini di cui erano accusate la forza d’ordine, non venissero svolte dalla polizia stessa. È riuscita inoltre a introdurre il test del DNA come prova scientifica, cosa molto ostacolata in un paese dove la verità è spesso ‘scomoda’. Insomma, da quando Pornthip Rojanasunand si è affacciata al mondo delle scienze forensi, le indagini thailandesi godono di un metodo più rigoroso, serio, e soprattutto incorruttibile.

Durante la campagna anti-droga voluta dal discusso premier Thaksin Shinawatra nel 2003, la Rojanasunand ha condotto le ricerche relative alla sparizione di oltre un migliaio di persone, incappate nella morsa infernale della polizia di stato. Ha inoltre guidato la squadra che, in un primo momento, ha avuto l’incarico di identificare le vittime del disastroso tsunami del 2004 nella regione di Phang Nga. Più di recente, si è occupata delle indagini relative ai maltrattamenti inflitti dalla polizia incaricata di respingere i cosiddetti boat people, persone appartenenti all’etnia Rohingya in fuga dal regime birmano.

Pornthip Rojanansunand ha come unico alleato nelle sue lotte il rigore scientifico che la accompagna sempre. La sua personalità eccentrica le ha ritagliato uno spazio di notorietà internazionale che potrebbe metterla al sicuro – si spera – da vendette e intimidazioni. Spesso le sono stati messi i bastoni tra le ruote, ma lei continua imperterrita, sicura di avere tanti angeli custodi a proteggerla: le anime di tutti coloro a cui è riuscita a dare giustizia.