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Che tv bestiale!

Da una collaborazione tra il National Geographic Channel Italia e la Fondazione Bioparco di Roma, nascono su Nat Geo Wild “I diari del Bioparco”, documentari in HD che raccontano le giornate degli animali ospitati nel cuore di Villa Borghese

Diari dal bioparco
LaPresse

Alzi la mano chi sa cosa siano un erpetologo, gli agenti speciali Wildlife Control e la differenza tra Bioparco e zoo.

La sconcertante verità è proprio qui: nonostante la sensazione che da secoli Piero Angela si prodighi per noi e la nostra cultura natural-bio-scientifico-zoologica, siamo ancora troppo ignoranti.

Un’eresia, dopo ore ed ore di documentari, non sapere che l’erpetologo è lo scienziato esperto di rettili e anfibi; che le “Wildlife Control” sono squadre speciali americane impegnate a liberare gli animali selvatici che si sono auto-intrappolati nelle case, come certi coccodrilli, orsi o piccoli mammiferi (si noti la finezza, cioè che non sono gli umani ad essere liberati come da topi o scarafaggi!).

Invece, per capire perfettamente la differenza tra uno zoo e un Bioparco, ci vuole poco e, per iniziare, basta la televisione.

Infatti, sintonizzandosi sul canale 405 di Sky, pacchetto Mondo, magicamente si parteciperà alla vita del Bioparco di Roma, allestito nel cuore di Villa Borghese. Sono I diari del Bioparco, serie di documentari che raccontano, in alta definizione, le giornate e le vite degli animali ospitati nell’ex zoo della Capitale.

Nonostante i protagonisti di questi speciali filmati recitino davvero bestialmente, ci si stupisce nel vedere come le loro vite, apparentemente forzate e innaturali, siano ricche di eventi, piuttosto movimentate.

Certo, molti romani e turisti, farebbero carte false per abitare in un posto incantevole come Villa Borghese e gli animali proprio no (potessero parlare!), però tra fiocchi rosa e azzurri ed eventi inaspettati, sembra che male non stiano.

Da pochissimo, infatti, per esempio, la comunità di 17 mandrilli si è allargata: è nata Blanca, concepita naturalmente da Quasimodo e Bunny e subito accettata da tutto il gruppo.

A metà giugno, invece, è arrivato Primo, cucciolo di zebra di Grant (una specie protetta originaria delle savane dell’Africa sudorientale), che è stato così chiamato dallo staff zoologico del parco, perché da decenni non si festeggiava tale lieto evento.

La famiglia delle giraffe conta 5 individui. C’è il capofamiglia, o meglio, il capo harem, visto che è l’unico maschio, Rocco, sequestrato per maltrattamento ad un circo e qui portato nel 2005. Accanto a lui c’è Esperanza, nata qui 3 anni fa, sua mamma Carroll, 16 anni e la sorella Cameron. Infine, la “piccolina” di casa Pallina, nata il 21 maggio 2008, figlia di Rocco e Carroll.

Amiche per la proboscide sono Nelly e Sofia, le due elefantesse asiatiche presenti al Bioparco. Arrivarono a Roma dall’India nel 1972, avevano due anni e da allora non si sono mai più separate.

A proposito, “mai nessun ci dividerà” lo canticchiavano anche i famosi tre porcellini, ma qui lo ribadiscono Sandro, Nino e Luca, i tre fratelli di orso bruno che divertono molto i visitatori del Giardino zoologico. Sono tra le attrazioni principali, perché abituati alla presenza umana e quindi molto giocherelloni.

Infine, ci credereste che Federico, foca grigia di 250 kg e 29 anni, da quando sono arrivate le francesine Florance e Michelle, si è perdutamente innamorato? Staff e guardiani lo giurano, a Federico si è scatenato l’ormone: Florance è la sua sirena e tutti stanno aspettando che anche lei…

Tutto questo e molto altro è quello che si potrà vedere nei Diari del Bioparco, magari insieme ai bambini, magari facendo anche un pensiero sul fatto di regalarsi una gita a Roma e visitare l’intero “cast” di questi bei documentari.

Comunque, per chiarezza di cronaca, il Bioparco di Roma si chiama così solo dal 1998, quando nacque la Bioparco S.p.a., fondazione finanziata dal Comune di Roma, Costa Edutainment e dal Gruppo Cecchi Gori. Prima era uno zoo, con gabbie e sbarre, nato nel lontano 1908 solamente (e con tristezza) per esibire gli animali al pubblico.