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Viaggio a Venezia

In occasione della 66a Mostra del Cinema di Venezia, si viaggia tra il passato e il presente della città lagunare ed i suoi bizzarri abitanti, in un riadattamento tv inedito de Il Milione-Quaderno veneziano di Marco Paolini. In esclusiva su La7

Il Milione Quaderno veneziano
LaPresse

Tra Marco Paolini e Marco Polo, le differenze stanno in qualche lettera e sillaba del cognome e un bel po’ di secoli d’età, almeno 8. Nulla di più, o quasi.

Tra loro, infatti, c’è molto in comune: le origini venete (l’uno bellunese, l’altro veneziano), l’amore per la lingua e la storia di quella regione oggi ed allora economicamente vivace ed intraprendente, nonché una sfrenata passione per l’esplorazione, la ricerca e la condivisione.

Marco Polo, di famiglia piuttosto ricca di mercanti, è da molti considerato uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. Fu tra i primi occidentali ad arrivare fino in Cina, per motivi che oggi chiameremo business, ma, intelligente, lungimirante e affidabile, fu anche ambasciatore tra l’allora Papa Gregorio X e il primo imperatore della dinastia Yuan cinese, Kublai Khan. Alla sua corte, Marco Polo rimase per ben diciassette anni, come favorito servitore e consigliere di fiducia.

Da allora, il filo rosso sulla Via della Seta che unisce Occidente ed Oriente, Venezia e Cina, non si spezzò né sfilacciò mai più.

Le avventure di Marco Polo furono così incredibili e bizzarre (a cui in molti non credettero, ”mercanti ciarlieri e truffaldini!”) che ne scrisse (anzi, lo dettò all’amico Rustichello da Pisa) un libro diventato leggendario, Il Milione.

Marco Paolini, esploratore di teatro civile e di narrazione, drammaturgo attento allo studio dei testi e alla ricerca delle fonti, attore che ama gli accostamenti tra fatti e trovate teatrali ironiche e dissacranti, che recita in monologhi (spesso in lingua veneta) amatissimi dal pubblico, non poteva non appassionarsi a Il Milione.
Conoscere Venezia è innamorarsi anche della modernità di Marco Polo, il cui spirito ancora folleggia tra calli e canali.

Infatti, mentre sul red carpet della 66° Mostra del Cinema divi e starlette ammiccano agli obiettivi dei fotografi, Marco Paolini, ancora una volta, fa da ambasciatore tra il suo pubblico e Marco Polo, con Il Milione-Quaderno veneziano, spettacolo del 1997, per l’occasione riadattato al piccolo schermo. Infatti, la versione tv, inedita, è un racconto -con la regia di Giuseppe Baresi e Paolini stesso- che si snoda attraverso le riprese della performance dal vivo di Chioggia, le immagini girate in laguna a Venezia e quelle realizzate nel deserto del Sahara. Una produzione rinnovata e, per chi era in laguna, presentata in anteprima nella sezione “Giornate degli autori – Venice Days” e che vede La7 partner e protagonista come “la TV per chi ama il cinema”.

Il 9 settembre alle 23:00, proprio su La7, il documentario verrà trasmesso per il pubblico del piccolo schermo, in un appuntamento irrinunciabile.

Come appunti su un quaderno, si attraversa la storia di Venezia (e dei veneziani), che grazie alla parola dell’attore, si fa musica, scena e immagine.

Leggiamo dal sito ufficiale di Marco Paolini (http://www.jolefilm.it/files/index.cfm): “I rimbalzi temporali e geografici del racconto avvengono in ambienti diversi (…) In questo panorama quasi surreale prende forma la mappa/racconto disegnata dal protagonista Campagne, uomo di terraferma, accompagnato nella scoperta della città-isola dalla barca del venezianissimo Sambo.

Il quaderno, che scava nei mille anni di storia di Venezia, è dunque puntellato dai pali delle prime palafitte e dai pali della Conterminazione che, ancora oggi, sono il confine tra la città e il mare. Un luogo di incontro tra acqua e terra che è il delicato oggetto d’amore di questo racconto, nel quale Campagne si fa al tempo stesso Rustichello da Pisa e Marco Polo, nel tentativo di dettare e trascrivere storie e orizzonti: isole, paesi, mercati, caravanserragli, dall’isola alla Cina, passando per Mestre, Marghera e tutto il Nord Est, diventando emblematicamente “terra delle villette”, al di là della Tangenziale e della linea Maginot dei Centri commerciali che separa Venezia dal resto del mondo.

“Il Milione” è un intreccio di storie antiche e contemporanee, che segue arabeschi da tappeti orientali e strani personaggi di terra e di mare di ogni parte del mondo, nel tentativo di dar dignità agli sforzi di chi ha deciso di continuare -nonostante tutto- ad abitare nella città più scomoda d’Italia, l’unica in cui volano i leoni ed i piccioni camminano”.