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La magia dell’inverno nel nuovo album di Sting

E’ in arrivo la fredda stagione e con essa, il 26 di Ottobre, l’album di Sting dal titolo “If On A Winter’s Night…”, edito da Deutsche Grammophon.

Sting ritratto
©Velorbis Catalogue

Tutto inizia nel febbraio 2009, quando un gruppo di musicisti si riunisce nella casa di Sting, sulle colline Toscane, per ‘studiare’ le emozioni dell’inverno e tradurle in un album. Fonte d’ispirazione, “The Cold Song” di Henry Purcell, parte della semi-opera “King Arthur”, con testi di John Dryden. Il nuovo lavoro, dal titolo “If On A Winter’s Night…” ed edito da Deutsche Grammophon, è frutto di diverse menti e strumenti musicali: Kathryn Tickell e i tubi di Northumbria, Julian Sutton con il melodeon (una fisarmonica diatonica pulsante), il chitarrista Dominic Miller, Mary Macmaster con l’arpa celtica, il violoncellista Vincent Segal, il libanese Ibrahim Maalouf con la sua tromba e, per finire, il violinista Daniel Hope. A condurre Bob Sadin, produttore e arrangiatore d’orchestra di New York.

Nell’album sono presenti alcune ‘ninne-nanne’, legate alle tradizioni ed ai simboli del passato, tra cui anche quella del Natale e del Cristianesimo. La funzione di queste lullaby è ambivalente, essendo studiate per calmare e, al contempo, turbare lo spettatore. Nei testi si avverte una connotazione spettrale, come in “’Lullaby for an Anxious Child”, composta con Dominic Miller, in cui si profilano oscuri mondi al di là della culla. Il pezzo “Soul Cake” risale all’epoca pre – cristiana, appartenendo al festival celtico di Halloween, durante il quale si preparava il cibo per le anime. Una traccia questa che ‘si lega con il resto dell’album nel trattare con gli spiriti del passato per poter andare avanti’. “The Snow It Melts the Soonest” è disarmante e porta alla mente il vento che soffia nelle lande.

Il filo conduttore, che lega le tracce ed i talenti dei musicisti che vi hanno partecipato, è un inno alle caratteristiche tipiche della stagione invernale, quelle di mistero, di solitudine, di oscurità, come anche quelle legate alle riflessioni dinnanzi al camino ed al calore della famiglia. Un viaggio ed una ricerca interiori che mirano al raggiungimento della spiritualità, così come sottolinea Sting stesso ‘Direi che se ho una spiritualità è legata al suonare e all’ascoltare la musica, come se davvero nutrisse il mio spirito… la mia anima immortale.’