Pubblicato il

Parigi estrema. Acrobazie urbane uno stile di vita

Catacombe, Parkour, ferrovie abbandonate: passatempi da brivido per
gli amanti delle esperienze forti

Ragazzo che salta

Sembra che a Parigi non ci si riesca ad annoiare. Oltre alla vasta proposta culturale, la città nasconde una serie di passatempi per gli amanti delle esperienze forti: ogni scusa è buona per farsi percorrere dall’adrenalina.

Ecco ad esempio che la “petite cinture”,  la vecchia ferrovia dismessa, si trasforma in un ambito percorso ad ostacoli attorno al perimetro di Parigi. Si tratta di circuito di strada ferrata inaugurato a metà ‘800 che, girando attorno alla città, garantiva il trasporto di merci e passeggeri; abbandonato nel 1934, con l’arrivo delle più moderne metropolitane, si è presto trasformato in un avventuroso percorso esplorativo. Per quanto negli anni si siano susseguite proposte più o meno innovative per il recupero dell’area (promenade botanica, metropolitana circolare), la petite ceinture rimane ancora oggi un luogo misterioso ed affascinante. Le chiusure degli accessi principali non hanno impedito a molti cuori impavidi di infrangere le regole ed addentrarsi lungo l’antico tracciato. All’interno si può godere di uno dei polmoni verdi della città, caratterizzato da una varietà inimmaginabile di piante ed alberi. Nonostante alcuni tratti siano inselvatichiti, la linea ferroviaria costituisce un luogo separato dallo spazio e dal tempo, nonché privilegiato avamposto di osservazione della bio-diversità.

Per gli instancabili delle esperienze forti esiste anche un’opzione sotterranea: la fitta rete di cunicoli che percorrono la città in lungo e in largo, per una lunghezza complessiva di ben 280 Km. Di questi tunnel l’unica parte visitabile (peraltro meno di 2 km), è il cosiddetto complesso  delle “catacombe”: sale ipogee scavate nel XVIII secolo per ospitare l’ossario municipale, nato dalla dismissione del vecchio cimitero Des Innocentes.

Il resto dei cunicoli ha invece un’origine molto più remota ed è frutto degli scavi nel
calcare, cominciati già in epoca romana, dai quali si ricavava la materia prima per la costruzione di edifici. A distanza di duemila anni questi tracciati continuano ad essere utilizzati da avventurieri in cerca di emozioni. Attraverso un passaparola ci si da appuntamento per inoltrarsi nelle viscere della città, esplorare il sottosuolo, creare delle mappature e organizzare feste più che mai underground.

Per completare la rassegna degli sport estremi parigini non può mancare il Parkour: una disciplina metropolitana nata proprio in Francia, con il proposito di superare tanto gli ostacoli e le barriere architettoniche imposte dalla città, quanto i limiti personali che inibiscono il potenziamento delle proprie abilità fisiche. Il principio è abbastanza semplice: localizzare un percorso possibile, prevederne i rischi, dopo di che cominciare a correre, saltare e arrampicarsi incessantemente fino ad esaurimento delle energie, senza fermarsi mai davanti agli ostacoli. Reso famoso da film Banlieu 13, il Parkour si é presto diffuso anche al di fuori delle Cité (le tristemente note periferie-ghetto di Parigi) ed é diventato molto popolare soprattutto tra gli adolescenti. Per quanto questa disciplina atletica sia implacabile e non certo priva di rischi,  per molti quello che conta é che il cuore continui a battere forte.

Leggi anche:
‘Quando il viaggio si fa duro’
‘Gucci sceglie gli sport estremi’