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I colori dell’India a Parigi

Nella Parigi multietnica anche la comunità indiana è ben rappresentata. Un giro per l’11° arrondissement, porta d’oriente che ci introduce in un mondo colorato ed esotico

Henna on an Indian bride's hand
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Tra i quartieri più caratteristici di Parigi, l’11° arrondissement merita sicuramente un’attenzione particolare. Colori, sapori e profumi d’Oriente si mescolano restituendoci un’immagine vitale della cultura indiana.
L’India a Parigi  si concentra lungo rue saint Denis: tra la Gare di Nord e Porte de la Chapelle, rue Jarry, passage Brandy e place du Caire. In realtà la maggior parte dei migranti che abita questa zona non è propriamente indiana, ma pachistana, tamoul e srilankese.

Questa strade sono costellate di “épiceries” (alimentari di prodotti orientali), boutique di stoffe e tessuti, librerie indiane e negozi specializzati in articoli orientali.
Ovviamente non mancano i ristoranti, numerosissimi e di ottima qualità. Dall’esterno si fanno notare per le loro tipiche decorazioni a bande, con sagome incise, orpelli ed ornamenti sinuosi; i più eleganti sono rivestiti con pannelli legno intagliati, con motivi decorativi vegetali e geometrizzanti.
Pochi sono i turisti e la maggior parte delle persone che frequentano questi locali provengono dalla comunità locale. La cucina, tradizionalissima, serve piatti in prevalenza vegetariani a base di legumi e cereali.

Spesso i piatti sono a preparati con il ghee, il burro chiarificato nel quale si soffriggono le spezie, una base per ogni preparazione. Ottimi anche i biryani, piatti unici a base di riso da mischiare con diverse salse, quasi tutte a base di yogurt: questi piatti vengono serviti su un unico vassoio compartimentato e, in teoria, sarebbero da mangiare con le mani, attingendo il riso e mischiandolo di volta in volta nelle diverse vaschette. Per chi ama la carne è consigliato assaggiare qualche specialità tandoori, piatti cotti in particolari contenitori di argilla. Ottime anche le pietanze a base di tamarindo e i dolcetti detti idlis, con cardamomo e riso fermentato.

Per finire in dolcezza è doveroso assaggiare un tradizionale Chai, il te speziato che nasce da una miscela di sapori caldi e avvolgenti come cardamomo, chiodi di garofano, cannella e zenzero. Se invece di spezie ne avete avuto abbastanza, allora provate a dissetarvi con un ottimo Lassì, una sorta di frullato di frutta a base di yogurt, bevanda generalmente abbinata a banana, melone, papaia o mango.

Odori, sapori e colori di una città ormai piacevolmente meticciata, dove le comunità locali hanno però saputo ricrearsi degli spazi per coltivare la propria identità culturale: nel “miracolo” della Parigi multietnica, questo quartiere offre uno degli esempi più efficaci di integrazione. 

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