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Giovanna Mezzogiorno canta per Rocco Papaleo

Al debutto come cantante Giovanna Mezzogiorno protagonista, assieme ad Alessandro Gassman e Max Gazzè, di “Basilicata Coast to Coast”

Giovanna Mezzogiorno
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Un coast to coast tutto particolare quello che ci propone Rocco Papaleo alla sua prima esperienza da regista: dal Tirreno allo Jonio, attraverso una Basilicata che davanti alla sua macchina da presa si trasforma in uno scenario magico per un’avventura sempre in bilico tra realtà e dimensione surreale.

Nel cast che affianca Papaleo in “Basilicata Coast To Coast”, dal 9 aprile nelle sale italiane, e che comprende Alessandro Gassman, Paolo Briguglia e Max Gazzè, una sola donna, Giovanna Mezzogiorno. “Sono contenta di aver contribuito alla nascita di questa piccola opera d’arte”, dichiara la Mezzogiorno, che si era immediatamente innamorata del soggetto propostole da Papaleo, al quale è legata da una profonda amicizia nata sul set di “Del perduto amore” (1998).

Il film racconta la storia di quattro amici che da ragazzi avevano una band e che si ritrovano ormai adulti e decidono di partecipare a un festival di teatro-canzone attraversando a piedi la Basilicata, da Maratea a Scanzano Ionico. Una carovana scanzonata e stralunata, con al seguito un cavallo bianco che traina un carretto su cui vengono caricati strumenti e tende e una bella aspirante giornalista che decide di seguire l’impresa del quartetto “Le Pale Eoliche” per conto di un network locale.

Un personaggio nuovo per Giovanna Mezzogiorno, che di Tropea Limongi, la protagonista femminile del film, dice: “E’ una ragazza che mi fa tenerezza, una donna annoiata che non ha fatto nulla e non ha concluso nulla. E’ una di quelle persone che da un momento all’altro possono cambiare completamente a causa di un evento inatteso, di un incontro”.

Il film è attraversato dall’inizio alla fine dalla musica, una colonna sonora che vibra in armonia con i paesaggi da Far West che il gruppetto attraversa e che esce dagli strumenti di attori che si improvvisano cantanti e cantanti che si improvvisano attori. Anche la Mezzogiorno si cimenta, per la prima volta, nel canto, e lo fa “con un po’ d’ansia come ogni volta che si affrontano cose nuove”. “Poi cantare non è facile – prosegue – e io sono una perfezionista, ma Rocco mi ha molto aiutato”.

Un’avventura tutta nuova per questa figlia d’arte che da ormai un decennio ci ha abituati a interpretazioni intense ed emotivamente molto “cariche” (tra i suoi tanti film, “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino, “Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni” di Ferdinando Vicentini Orgnani, “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek, “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini) e che ha accettato di mettersi a camminare e cantare sulle strade di un Sud assolutamente inedito, un vero e proprio luogo dell’anima.

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