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Giappone low cost? Questione di orientamento

Ecco come risparmiare se si ama visitare uno degli stati più costosi del mondo. Il Giappone degli ostelli svela tutto un altro modo di viaggiare, a misura di giovani e backpackers.

Tokyo, navigatore satellitare
AP

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Fino agli anni ‘90, complice un cambio decisamente sfavorevole e prezzi delle compagnie aeree molto elevati, il Giappone era un paese in cui era impossibile andare in vacanza, se non per pochi giorni e comunque spendendo una cifra non indifferente. Oggi le cose sono cambiate. Le soluzioni “low cost” non mancano e, sapendosi organizzare e pianificando bene prima di partire, il Giappone si trasforma in una meta perfetta anche per giovani e backpackers.

Tokyo, Kyoto, ma anche Osaka, Okinawa e Fukuoka. Attraverso il sito Hostelsclub.com è possibile ad esempio cominciare a scegliere tra diverse alternative di soggiorno, con una spesa decisamente contenuta. Un Ostello a Kyoto, con camere private, costa da 50 euro a notte, mentre un posto letto ne costa 18 euro. A Tokyo, i prezzi partono da circa 18 euro per un letto in camerata a notte e da 60 euro per una camera doppia privata. A Okinawa  si trovano camerate addirittura da 8 euro a posto letto, e camere private da 25 euro a notte.

Ma le possibilità per un soggiorno economico sono davvero infinite. Una sistemazione economica e gradevole è garantita anche dal “Oak Hotel” situato nel cuore di Tokyo. Uno staff giovane e cordiale, stanze accoglienti, accesso gratuito ad internet e la possibilità di dormire in grandi stanze condivise con altri viaggiatori zaino in spalla spendendo circa 16 euro a notte.

Anche i trasporti sono una voce considerevole di spesa in un viaggio in Giappone. Ecco allora qualche consiglio. Per chi rimane solo a Tokyo la scelta migliore sarà quella gli abbonamenti giornalieri della metro: 1000 Yen danno l’accesso a tutta la rete per tutta la giornata. Per chi volesse uscire da Tokyo è indispensabile il JPR (Japan Rail Pass). Con questo pass si possono utilizzare quasi tutti i treni della compagnia ferroviaria giapponese (Japan Railways) viaggiando con diversi tipi di treni compresi i treni ad alta velocità “Shinkansen” (ad eccezione del Nozomi), sono incluse le linee ferroviarie urbane, i servizi dei bus navetta.

Mangiare in Giappone, costa come in Italia se non meno. Basta saper scegliere. Acqua e the sono sempre gratis, non c’è bisogno di lasciare mancia anzi spesso non la accetteranno. I backpackers di solito frequentano soprattutto i supermercati. Qui è possibile acquistare moltissimi cibi anche caldi da consumare in hotel. Certo non sono piatti da gourmet, ma in quasi tutte le camere d’albergo c’è sempre un bollitore per l’acqua calda per rinvenire i cibi solubili, così con poco più di 3 euro si riesce a pranzare o cenare. Ma senza raggiungere questi estremi, basta saper scegliere. Ad Osaka, ad esempio, città rilassata e vivace la tempo stesso, il consiglio è di andare nella zona Dotonbori, dove si possono trovare minuscoli ristoranti dove gustare cibi locali a prezzi molto convenienti.

E prima di partire? L’ufficio del Turismo Giappone (www.jnto.go.jp) è molto efficiente, infatti in poco tempo farà avere per posta moltissimo materiale, ovviamente in modo del tutto gratuito. Basta mandare la richiesta via fax alla sede francese (0033/ 1 40209279) indicando il periodo di permanenza in Giappone, i luoghi che si intende visitare, la lingua madre e  l’indirizzo dove desiderate ricevere tutto il materiale.

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