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Alle porte del sogno con Irene Grandi

Settimo album in studio per la vocalist fiorentina, contraddistinto da una svolta tecno – pop e testi introspettivi

Irene Grandi a Sanremo
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Irene Grandi è nel pieno del tour teatrale, che si concluderà il 30 maggio a Trieste, passando per Roma, Bari, Bologna e Padova in questi ultimi dieci giorni, in cui presenta e canta il suo ultimo album di inediti “Alle porte del Sogno”. Una carriera ventennale quella della vocalist fiorentina, dai suoi esordi alla fine degli anni ’80 con i Goppions, poi diventati La Forma con Stefano Bollani e Marco Parente, torna a registrare a cinque anni dal suo precedente lavoro in studio.

Nella sua carriera Irene ha sperimentato molti generi, le mancava solamente un’immersione totale nel tecno – pop che contraddistingue questo suo settimo album co – prodotto con Pio Stefanini e commercializzato dalla casa discografica Atlantic-Warner Music. I brani simbolo di questo disco sono l’omonima “Alle porte del sogno” e “La Cometa di Halley”, non a caso posto come prima traccia, dopo il successo di “Brucia la città”, l’ingegno di Bianconi ha sfornato un’altra gemma.

Il sale di vivere è sperimentare e in questo nuovo album Irene Grandi, oltre ad aver lavorato come co – autrice delle canzoni, decide di sperimentare nuovi sound e ritmi più elettronici. Un chiaro esempio lo troviamo, specialmente nell’incipit, in “Greensburg”. In questo brano l’impegno sociale di Irene viene fuori imponente. Il titolo prende il nome da una cittadina del Kansas, rasa al suolo da un tornado nel 2007 e risorta con materiali ecosostenibili, questa storia diventa lo spunto per un rock moderno e per ragionare sui nostri errori, la domanda che si pone questo brano è: se dovessimo ricostruire il mondo, come lo faremmo?

Echi della un tempo giovane promessa del rock in lingua italiana li si trovano, quasi in chiusura, nella sola “Ma”, mentre l’unica ballata propriamente detta con tanto di delicato suono di tromba a chiudere è “Intendevi”. Nel disco Irene ritrova autori che sono suoi collaboratori storici e scopre nuove penne. Oltre a Francesco Bianconi dei Baustelle c’è l’amico Gaetano Curreri degli Stadio, che aveva firmato assieme a Vasco Rossi diverse canzoni per Irene in passato, e che questa volta scrive la conclusiva “Stai ferma”. E c’è un giovane poeta toscano Alfredo Vestrini con il quale Irene è riuscita ad aumentare il significato delle sue poesie e a farle diventare delle canzoni.

La cantante evita di parlare al passato nelle canzoni, dice di essere molto istintiva, anche se col tempo ha imparato ad essere riflessiva, ma per lei a 40 anni non si smette di vivere, semplicemente si inizia, con più consapevolezza e più entusiasmo. Irene Grandi in questo album racconta come vivere le emozioni accettando anche le sofferenze, ma con la voglia di trovare una nuova strada per essere in armonia con sè stessi e con il mondo aprendosi ad una nuova soglia grazie alla capacità di sognare.

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