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Tre donne che lottano per l’amore

L’amore, la morte, il potere e la lotta per la sopravvivenza nel nuovo romanzo della mozambicana Paulina Chiziane

Donna africana

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“In fondo la donna è questo. Una coperta di fuoco nel freddo della notte. Il sale della vita. Una goccia d’acqua nell’inferno del mondo. Una scheggia infuocata nel cuore del deserto”. Così scrive Paulina Chiziane, affermata scrittrice mozambicana, al suo quinto romanzo, ancora una volta dedicato alla sua amata Zambesia, la regione del Mozambico splendida di palmeti e di fiori e ferita dalle lacerazioni profonde della postcolonia.

Ancora una volta sono le donne della Zambesia le protagoniste assolute di questo doloroso e appassionato romanzo, che si svolge con il ritmo trasognato, incalzante e ineluttabile dei miti dei monti Namuli, e che travolge il lettore immergendolo in un vortice di passioni, tradimenti, amori e dolori. E’ l’amore il filo conduttore delle storie che si intrecciano nel romanzo “L’allegro canto della pernice”. Un amore declinato soprattutto al femminile, una “trappola per topi”, fatto di slanci sinceri, di passione sfrenata e di freddi calcoli attraverso i quali le protagoniste cercano di plasmare la loro vita sottraendosi al destino di una storia che le condannerebbe alla schiavitù anonima e brutale.

In un villaggio perso sulle rive del fiume Licungo arriva un giorno una donna misteriosa: nuda, nera, bellissima, se ne sta seduta sulle rive del fiume, con lo sguardo perso nel vuoto, incurante delle chiacchiere della gente. Pian piano si integra nella vita del villaggio, viene trattata come una povera pazza, non parla con nessuno, finché un medico non la prende per mano, chiedendole di raccontare la sua storia. Si chiama Maria das Dores, inizia a parlare e non si ferma più.

Nella sua storia il dolore di tre generazioni di donne mozambicane, Serafina, Delfina e la stessa Maria, tre guerriere che a modo loro cercano di scavarsi un posto per sé e per i loro figli. Dei figli che sarebbe meglio avere con i bianchi colonizzatori, perché i neri sono destinati al gradino più basso della gerarchia coloniale, alla schiavitù delle piantagioni o alla deportazione. Meglio femmine, perché loro almeno non vengono strappate alle madri, non vengono uccise, e possono sempre diventare concubine di un bianco, usando il sesso per sopravvivere in un mondo crudele e sanguinario.

Sullo sfondo la storia della Zambesia, colonia portoghese e teatro di una sanguinosa lotta di decolonizzazione prima e di una guerra civile fratricida tra neri “selvaggi” e “assimilati”. Una guerra giocata anche sulle linee del sangue misto, che ha fecondato una volta per tutte le donne zambesiane, veicoli di discendenze che potrebbero riunificare il paese, ma che potrebbero anche distruggersi.

Autore: Paulina Chiziane
Titolo: L’allegro canto della pernice
Editore: La Nuova Frontiera
Pagine: 317
Prezzo: € 17,50

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