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Le provocazioni di Cattelan a Milano

L’artista inaugura la mostra milanese e scatena le consuete polemiche.

L.O.V.E. - Maurizio Cattelan
Foto di Solange Souza

Lo scandalo è l’ingrediente segreto – ma non troppo – di Maurizio Cattelan, che ha fatto della provocazione il suo marchio distintivo. E se l’ arte deve fare parlare, discutere, accendere gli animi e le opinioni, ecco che le opere di Cattelan si prestano alla perfezione: inaugurata ieri, 24 settembre, in Piazza Affari l’opera ‘L.O.V.E.’, un enorme dito medio di 11 metri che rimarrà di fronte alla Borsa per dieci giorni (anzichè i 30 originariamente stabiliti, poi decurtati in seguito alle polemiche). Ma non finisce qui: levate di scudi, ma anche difese strenue, rispetto all’opera ‘Him’, che doveva essere il manifesto della mostra di Cattelan, poi censurato a causa del suo protagonista, un Hitler genuflesso a mani giunte; per non parlare della ‘Donna Crocifissa’ o ‘La Nona ora’ – che ritrae Papa Woytila colpito da un meteorite- esposti a Palazzo Reale. Insomma, se la sua arte ha lo scopo di provocare, Cattelan sa bene come colpire nel segno e far parlare di sé, attirando la curiosità del pubblico e degli esperti.

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