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Due tappe italiane per la cantante Srilankese M.I.A.

La storia della cantante M.I.A. affascinante e intensa, il suo talento artistico innato e lo spirito ribelle ne fanno una delle artiste più talentuose e originali del panorama musicale contemporaneo

M.I.A.
LaPresse

Energia. È questa la prima parola che viene in mente nel cercare di descrivere M.I.A., la cantante di origini Tamil (etnia dello Sri Lanka) il cui talento negli ultimi anni è stato una vera rivelazione. Al secolo Mathangi Maya Arulpragasam, M.I.A. sarà in Italia il 2 e 3 dicembre per due concerti attesissimi, a Milano e Roma, dove il pubblico si scatenerà a suon di elettronica mixata con hip-hop, dance music, world music, dance hall e stridori indie rock.

È difficile infatti etichettare il genere musicale di M.I.A., artista poliedrica e camaleontica, i cui brani energici e vitali sono impossibili da non ballare o canticchiare. Ma per quanto le performance e la musica (e gli eccentrici costumi di scena) siano accattivanti, vale la pena conoscere la sua storia, certamente affascinante. Nata a Londra da genitori di origine Srilankese, Maya si trasferì piccolissima nella terra d’origine della famiglia. Il padre divenne un attivista politico per la minoranza Tamil, ancora oggi al centro del conflitto etnico che insanguina lo Sri Lanka da decenni.

La guerra civile e le lotte clandestine del padre furono lo scenario della crescita di M.I.A., che più di una volta dovette nascondersi con la famiglia dall’esercito Sri Lankese, fuggendo anche in India, e poté avere solo sporadici contatti con il genitore. Nel frattempo frequentava la scuola e ben presto emersero le sue doti artistiche. L’inasprirsi della situazione dei Tamil nell’isola e soprattutto le violenze subite, spinsero la madre a tornare a Londra, dove ottennero l’asilo politico.

Londra si rivelò essere il contesto ideale per dare voce al talento artistico della giovane M.I.A., che frequentò la prestigiosa Central Saint Martin, college di arte e design. E sono proprio il design e le arti visive a impegnare l’inizio della sua carriera. I fortuiti contatti con cantanti e musicisti diedero il via al percorso musicale, che cominciò quasi per gioco con ‘Galang ’, singolo che divenne in poco tempo un successo planetario, grazie alla radio e al file-sharing. Ben presto arriva il primo contratto discografico e i 3 album (‘Arular’, ‘Kala’ e ‘Maya‘) furono un successo mondiale, apprezzatissimi dalla critica e dai fan per la freschezza, l’originale mix di generi, e, come dicevamo all’inizio, l’energia che sprigionano. Il grande successo del film ‘Slumdog Millionaire’ porta il singolo ‘Paper Plan’ in cima alle classifiche e a vincere diversi riconoscimenti.

Ma se le doti artistiche sono innate, i temi politicamente impegnati delle canzoni e dei video, e le battaglie civili per cui M.I.A. si prodiga sono frutto della sua infanzia non certo spensierata. Rifugiati politici, guerre civili, diritti dell’infanzia e questioni di genere sono argomenti che la vedono coinvolta da vicino, e in più occasioni non ha temuto di esprimere chiaramente la sua opinione, di finanziare progetti socialmente importanti e portare avanti cause civili. E bisogna riconoscerle che, al contrario di molte celebrità, lo fa lontana dai riflettori. Se il talento è per M.I.A. una dote naturale, l’esperienza di essere donna, rifugiata, parte di una minoranza etnica, le ha sicuramente conferito quel ‘valore aggiunto’ che molti artisti non hanno, senza bisogno di marketing patinato o gossip per tenere alta l’attenzione.

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