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Il richiamo della neve in Savoia

Tra tradizione e nuovi modi di vivere l’inverno, la Savoia propone formule innovative per praticare lo sci e per soggiornare sotto le stelle.

Sci

Se siete stanche della “solita” settimana bianca il dipartimento francese della Savoia fa per voi e per i vostri sci. Qui a svettare non sono solo l’imponente cima del Monte Bianco e la bellezza della natura, ma anche un paradiso per sciatori davanti agli occhi dei quali si presentano oltre 4.800 km di piste, 110 località e 17 comprensori collegati fra loro. E un modo diverso di sciare. Formula innovativa di Les Portes du Soleil è infatti lo “sci – safari” che prevede scendere le piste di una stazione la mattina, sciare in un’altra il pomeriggio, e in una terza a fine giornata dove si rimarrà anche per la notte. C’è poi il soggiorno itinerante della “Croisiere Diamant” attraverso due comprensori sul massiccio della Tarantaise e la caccia al tesoro sulla neve di un diamante del valore di 4.000 euro (comprensorio Espace Diamant).

Ideale per le fondiste il percorso a Champagny – en – Vanoise che si snoda tra la natura dei luoghi svelando le più importanti informazioni di flora, fauna, architettura e vita locale, così come per le più “avventurose” lo sci – orienteering di La Clusaz dove ciascuna traccia la propria pista con il solo l’aiuto di una bussola e di una cartina geografica. Sono tante le cose da scoprire in Savoie Mont Blanc dove il luogo di soggiorno non è semplicemente un albergo, ma l’esperienza di una randonnée sotto le stelle a La Clusaz e di uno spuntino in una tenda indiana alle pendici della montagna nel villaggio igloo di Col des Aravis.

O di un piccolo chalet d’alpeggio a Chamonix (Hameau Albert 1er) con soffitto basso, un tempo utilizzato come magazzino per paglia, fieno e legno. E ancora di realizzare che il Giappone non è poi così lontano con il rotemburo (bagno caldo all’aperto), l’ofuro (bagno caldo interno) e la sauna in stile nipponico dello Chalet Matsuzaka a La Rosière. Qui, dove toccare il cielo con un dito è quasi reale, vivere secondo natura è una regola scontata soprattutto per chi decide di raggiungere – cosa possibile solo con sci o racchette da neve – il Refuge Grand Plan (2.300 metri) con il suo sguardo privilegiato sul Monte Bianco, o Les Alpages di Combloux, accessibile solo a piedi. Qui, e in accordo con la tradizione savoiarda, anche i peccati di gola fanno parte della natura con un’ampia offerta di cucina gourmet e stellata, come ad esempio quella de Il Vino di Courchevel dove i commensali decidono il menu in base al vino e non il contrario.

Informazioni
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