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Camilla Store, la moda per le più giovani in tv

Diventare personal stylist di se stesse è mettersi nei propri panni, realizzando da se il look perfetto. Con creatività, stile e le lezioni del nuovo docu-reality Camilla Store

ragazza che fruga nell'armadio

Quando una ragazza apre l’armadio, spesso sono guai. “Cosa mi metto?”, oppure “Non ho niente!”, ma anche il classico “Mi sta tutto male!”. Ripiani, grucce e cassetti, invece, strabordano di capi che nemmeno sa più di possedere. Il punto è che la quantità, in fatto di fashion, non corrisponde alla qualità, intesa come espressione di se stesse attraverso il proprio look.

Camilla Store, il nuovo programma di DeAsuper (canale 625 di Sky) al debutto venerdì 13 alle 21.00, ha un obiettivo ambizioso e molto interessante: insegnare alle Tweens (le ragazze dagli 8 ai 14 anni) a trovare il proprio look. In una sorta di docu-reality infatti, la 22enne conduttrice Fiore Manni, studentessa all’Istituto Europeo di Design, figlia d’arte e già personal stylist, di puntata in puntata accompagnerà una ragazzina per volta a curiosare nei negozi, a “rubare” ispirazione per strada, a esprimere i propri gusti fino a capire “di che stoffa è fatta”.

A questo punto, nel laboratorio coloratissimo del Camilla Store, si iniziano a mettere in pratica quelli che sono i passaggi necessari per entrare nei propri panni: lezioni di taglio e cucito, modifiche ad hoc sui capi, realizzazione di accessori (con un occhio alla storia della moda) fino a trovare il look perfetto.

Un vero e proprio processo creativo che si basa sul concetto del “fare da sè”, e aiuta a superare quei limiti che portano molte ragazzine ad essere fashion victim di modelli irragiungibili alle più, come le super top model, oppure a vestirsi secondo i dettami di una moda che in realtà omologa, spersonalizzando.

“La filosofia della nostra tv – spiega il direttore di DeAsuper (gruppo De Agostini) Massimo Bruno – non è offrire ai ragazzi miti, ma strumenti per vivere la vita di tutti i giorni in modo “super”, divertente e leggero (…) La società li spinge a raggiungere stili di vita impossibili, noi gli diciamo di essere super nella vita di tutti i giorni, con originalità e fantasia. Ecco perché cerchiamo di mettere al centro dell’attenzione il “fare”, perché proprio attraverso l’azione i ragazzi possono esprimere la loro originale personalità”.

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