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Ecografia 4D, scoppia la polemica

Dilagata negli Stati Uniti e già di tendenza anche in Francia, la nuova tecnologia fa discutere: per gli esperti è solo un business e mette a rischio la salute del feto

Ecografia, donna incinta
Shutterstock

Non è ancora comune, ma fa già discutere l’ecografia 4D, ultima frontiera a disposizione di tutte le coppie che vogliono conoscere in anticipo le fattezze del bimbo in arrivo. Già di tendenza negli Stati Uniti, la nuova tecnologia consente di ricavare immagini tridimensionali e persino filmati del feto ancora immerso nelle acque materne. Proposta da studi privati, l’ecografia 4D si sta facendo largo anche in Francia dove però è stata bocciata dal Collegio nazionale di ginecologi e ostetrici, che nello scorso dicembre ha puntato il dito contro due aspetti: da un lato il rischio che se ne ricavi un business e nulla più, visto che per regalarsi un album o un Dvd (il fenomeno è stato già ribattezzato ‘Scan-for-fun’) le coppie arrivano a pagare anche oltre i 100 euro: dall’altro, elemento questo ancora più importante, l’insieme di rischi corsi dal feto che è sottoposto – soprattutto a livello del cranio – ad esposizioni (circa 30 minuti la durata del trattamento) agli ultrasuoni che superano la tempistica delle normali ecografie 2D. In Italia, almeno per il momento, il fenomeno è assai poco diffuso e le normali strutture sanitarie restano il punto di riferimento principale delle coppie che attendono un figlio.