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Case editrici non a pagamento: il dibattito è online

Nasce sul web e suscita grande attenzione la proposta di mappare tutte le case editrici che non chiedono contributo agli autori

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La questione dei contributi richiesti dalle case editrici agli autori per editare i propri libri, è da sempre un tema assai dibattuto. Ma la pratica di far pagare lo scrittore per consentirgli di vedere il proprio lavoro negli scaffali delle librerie è sì diffusa, ma non ovunque. Al contrario di quello che solitamente si crede ci sono in realtà ancora molti editori che pubblicano gratis perché investono tempo, risorse e denaro sull’autore. Il sito Librisulibri lancia a tal proposito una nuova operazione rivolta proprio alle case editrici: il censimento web delle case editrici non a pagamento. Con questa iniziativa si propone di mappare tutte le case editrici che non chiedono contributo agli autori. Dopo il successo delle ultime settimane su twitter con l’hashtag #caroeditore, che ha stimolato molte discussioni tra lettori e addetti ai lavori, è quindi da ieri la volta di #cenap: l’hashtag “Case Editrici Non A Pagamento” ha naturalmente scatenato fin da subito sul web una viva discussione.