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L’abito del ‘si’

Come scegliere l’abito da sposa? Tante immagini e consigli per un look impeccabile dedicato al grande giorno. Tra le novità, la sposa eco-sensoriale

Elena Della Rocca PE 2009

Lui, con un anello prezioso che aspetta solo di essere indossato da te. Tu, con il cuore in gola e le gambe che tremano, pronta a dire ‘si’. La cena è stata perfetta, romantica e al gusto di una vita da trascorrere insieme, la proposta di matrimonio te l’aspettavi, ma comunque ti ha emozionato fino all’inverosimile. Torni a casa sognante e beata, metabolizzi l’accaduto e… panico! Quale abito sarà più adatto a me? Lungo o corto? Bianco, avorio o oro? A sirena o a palloncino? Nessuna paura, fai un respiro profondo e rilassati: le possibilità sono davvero infinite! Intanto, puoi scorrere le immagini della galleria che stile.it ha preparato per tutte le sposine del futuro e spulciare le tendenze moda sposa primavera/estate 2009 cliccando QUI.

Come ben sappiamo, l’abito da sposa racchiude in sé un caleidoscopio di emozioni, sentimenti, curiosità e fantasia, va quindi scelto con amore, provato più volte e indossato come se fosse parte della tua pelle, del tuo corpo: con estrema disinvoltura. Prima di tutto, scegli tre o quattro boutique che rispondono alle tue aspettative, prova gli abiti (ovviamente in coerenza con il tipo di chiesa, cerimonia, ricevimento e stagione) che meglio si addicono alla tua personalità e che esaltino pienamente le tue caratteristiche fisiche. In genere, per dare vita all’abito perfetto ci vogliono dalle 2 alle 4 prove, per conferirgli la giusta vestibilita’ se l’abito è da collezione acquistato in boutique o per costruirlo dalla A alla Z se fatto su misura in atelier. Non dimenticare di scattare delle foto al vestito da mostrare al truccatore e al parrucchiere al fine di essere totalmente in sintonia con l’abito.

Sono il bianco, l’avorio, la seta e le preziose fantasie creative ad ispirare la collezione 2009 di Elena Della Rocca (foto). La sua matita  ha disegnato una sposa luminosa grazie a ricami con cristalli, strass, swarovski, applicazioni silver, perline, tessuti cangianti e brillanti, come il georgette lurex, il duchesse spalmato e lamé, il seta rame, l’organza “effetto-fluido”. Una sposa che ha come nuovo punto di seduzione la schiena grazie a scolature a tuffo, inserti in pizzo, code scenografiche e giochi di incroci che dimostrano come il “retro” possa essere il punto focale nella definizione della personalità di un abito. Dalla creatività di Elena Dealla Rocca sono nati quattro stili, quattro modi per essere sposa. Very White, abiti-principessa, vaporosi e impreziositi da fitte plissettature, drappeggi, fiocchi e volant che si rincorrono su gonne e bustini, illuminati cristalli silver. Sensual White, vestiti-sirena, dove la seduzione è suggerita da dettagli come trasparenze, spacchi o profonde scollature sulla schiena. Soft White, modelli creati per valorizzare la sposa, “nascondendo” le piccole imperfezioni e mettendo in risalto le qualità. Protagonista è il ricamo e le applicazioni-argento. Ma la sposa più glamour di Elena Della Rocca vestirà nelle nuance del glicine, del rosa, del glacé: gli abiti Sweet Colors  sono lievi pennellate di colori sorbetto, per un’eleganza armoniosa, fresca e con un accenno di ironia. Anche l’oro, tra le proposte colore.

Gli abiti della collezione 2009 di Chiara Boni Sposa appaiono come nuvole dalle morbide sfumature: bianco seta, ecrù, dorato e rosa cipria. Armonie di toni soft per abiti che racchiudono suggerimenti dalla moda del passato, reintepretati in chiave contemporanea. Le stoffe sono il taffetà cangiante, broccato dorato, raso, chiffon stretch, crêpe satin, tulle, voile di seta, jersey. L’ispirazione è quell’eleganza sofisticata propria degli anni Cinquanta, a metà tra il bon ton e lo snob. Cinturine in tessuto che segnano il punto vita, piccoli fiocchi, scolli a cuore o all’americana, gonne a mezza ruota e drappeggi: sono questi i dettagli che evocano le atmosfere glamour della Parigi haute couture e dei red carpet hollywoodiani. Frutto di diversa intuizione stilistica è il rosa, citazione dell’abito nuziale dei primi dei Novecento, che sovente prediligeva il color carne e la leggerezza del tulle. Nei tre abiti in questa tonalità, la nuance scelta da Chiara Boni è raggiunta sovrapponendo alla fodera rosa, strati di impalpabile tessuto avorio. Il tono risulta così ovattato, addolcito.

Una novità in ambito sposa, la suggerisce Relight – Up che ha presentato la sposa eco-sensoriale. I 5 sensi sposano l’ecosostenibilità nell’abito bianco che riprogetta i volumi con tessuti organici, essenze profumate naturali e suggestioni sonore.  “E’ un esperimento  – spiega Marina Salerno, responsabile marketing di Relight® e creatrice del progetto moda Relight-Up® – che ci ha permesso di avvicinare il nostro brand ad una dimensione più ricercata e sicuramente alternativa alla collezione di T-shirt che diffondono messaggi a favore dell’energia da fonti rinnovabili. Con questo abito, che potremmo definire ‘performante’, diamo voce alla creatività più pura.”