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Pakistan, il triste destino dei reporter di guerra

Con 12 giornalisti uccisi nel solo 2011, il paese asiatico si conferma il luogo più pericoloso dove svolgere l’attività giornalistica

Pakistan
AP

Sono 12 i giornalisti uccisi in Pakistan nel 2011, un record che rendono il Paese asiatico il luogo più pericoloso al mondo dove esercitare la professione gionalistica. A stilare il triste dato è la Federazione internazionale dei giornalisti, che ha sottolineato come quasi tutti i delitti in questione siano legati al lavoro che i reporter stavano portando avanti.

Il dato, però, non si limita a quanto avvenuto in Pakistan: nell’intera regione dell’Asia meridionale, infatti, sono 17 i reporter uccisi per il loro lavoro, visto che alle 12 vittime nell’area pakistana bisogna aggiungere i 3 giornalisti morti in India e i 2 uccisi in Afghanistan, così come confermato dall’Associazione per la libertà di stampa dell’Asia meridionale (Safma).

"Le organizzazioni dei giornalisti in Pakistan e nel mondo hanno chiesto un’indagine veritiera riguardo a tutti questi omicidi – ha chiesto l’Associazione in un comunicato ufficiale -, a cominciare dall’uccisione di Salem Shahzad".

Shahzad, corrispondente di Aki-AdnKronos International, era stato ucciso lo scorso maggio dopo aver pubblicato un libro su al-Qaeda e su presunti legami con le autorità, in un delitto nel quale appare sempre più chiaro il coinvolgimento dell’Isi, i serivizi segreti pakistani.

Oltre a quello di Shahzad, però, non vanno dimenticati gli altri nomi che appaiono nel triste elenco dei giornalisti uccisi durante il loro lavoro: Wali Khan Babar (Geo News), Nasrullah Afridi (PTV e Daily Mashriq), Asfandyar Khan (Akhbar-e-Khyber), Shafiullah Khan (The News), Munir Shakir (Online News Network), Faisal Qureshi (London Post) e Javed Naseer Rind (Daily Tawar).

Ancora in corso, invece, le indagini per accertare le cause che hanno portato all’uccisione di Ilyas Nazar, giornalista della rivista in lingua balucha Darwanth, di Abdost Rind del Daily Eagle e del reporter Zaman Ibrahim di Rahmatullah Shaheen e Daily Extra News.

Alessandro Pediconi